Due avversari opposti all’orizzonte per la Fiorentina, medesimo obiettivo: fare punti con Sassuolo e Verona diventa fondamentale per la lotta salvezza.
La Fiorentina esce dalla gara con l’Atalanta con lo stesso gap sulla zona retrocessione, ma con nuovi dubbi, più che certezze, in vista della volata finale. La salvezza non è lontana, ma neanche così vicina. La difesa continua a ballare in maniera disarmante, il centrocampo non fa diga e non costruisce, mentre Vlahovic davanti e Dragowski tra i pali si confermano in stato di grazia.
ORIZZONTE. I rientri di Ribery davanti e Pulgar in mezzo daranno una mano alla causa di Iachini, che è sempre la stessa: portare la barca viola in porto. Sassuolo prima e Verona poi, sono le due tappe da non fallire. Serve fare più punti possibili nelle prossime due gare. Sperando che il Cagliari, atteso dalle sfide con Parma e Udinese, non faccia filotto. E’ vero che molto passerà dallo scontro diretto in Sardegna, ma arrivarci con l’acqua alla gola, per una squadra che manca di personalità e soffre le pressioni, potrebbe essere estremamente pericoloso.
FILOSOFIE OPPOSTE. Sassuolo e Verona, dicevamo. Il tutto nel giro di 72 ore. Due mondi opposti per filosofia di calcio e tecnici, ma praticamente appaiate in classifica, con la voglia di arrivare all’ottavo posto, contro cui la Fiorentina non può sbagliare.
All’andata arrivarono due pareggi per i viola di Prandelli, dopo due gare opposte. Il Verona attendista, organizzato, coriaceo, fisico e ben chiuso, contro cui la Fiorentina non riuscì praticamente mai a tirare in porta. Il Sassuolo che crea, gioca, concede, che sprecò diverse occasioni da gol, ma contro cui la squadra viola sbagliò diverse occasioni, traversa di Ribery compresa. Il modo di stare in campo, un girone più tardi, è lo stesso per neroverdi e gialloblu.
LIMITI. Anche i limiti della Fiorentina sono più o meno gli stessi. L’anno scorso la differenza la facevano un’ottima tenuta difensiva e gli strappi di Chiesa. Con le big capitava così di strappare qualche punto, pur facendo partite da assediati, mentre con le piccole arrivavano poche occasioni al passivo e poche opportunità davanti, ma punti pesanti legati a giocate del singolo e calci piazzati. Quest’anno, invece, sia con Iachini che con Prandelli e di nuovo con Iachini, è mancato il riuscire a non prenderne.
MOTIVAZIONI. A Juric e De Zerbi non mancheranno le motivazioni. Entrambi si giocano possibili salti di qualità in piazze più ambiziose. Regali ne hanno concessi pochi fin qui. Il croato non ne ha mai fatti, come quando un anno fa, nel finale di una stagione già indirizzata, costrinse i viola a caccia di punti salvezza al pareggio in extremis. Sicuramente ne avrà di più la Fiorentina, di entrambi. Poi c’è il campo. Sarà il terreno verde a dare le proprie sentenze. Di fronte due avversari che ci stanno in maniera opposta, contro cui la Fiorentina dovrà giocare in maniera certamente differente. Ma contro entrambe l’obiettivo è il medesimo: portare a casa punti fondamentali.
Di
Gianluca Bigiotti