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Sarri, la bestia nera di Italiano: contro lui ancora zero vittorie

Quinto confronto domani tra Italiano e il tecnico della Lazio che contro quello viola ha vinto tre volte e lasciato solo un pareggio

Di lati in comune, anche se a vederli non si direbbe, ne hanno tantissimi. Amano il 4-3-3, propongono un calcio offensivo, difendono correndo in avanti e tenendo la linea alta e sono convinti che sia sempre meglio tenere il pallone, piuttosto che lasciarlo agli altri. Scrive il Corriere Fiorentino.

Per loro insomma, fare la partita è molto più divertente (e produttivo) che subirla. Stesse idee (o comunque molto simili) e, di conseguenza, stessi gusti. Entrambi per esempio, avrebbero fatto carte false pur di allenare Berardi. Purtroppo per loro però, sia Commisso che Lotito si sono ritirati davanti alle richieste del Sassuolo.

«Le cose che hanno in comunque» come canta Daniele Silvestri «son così tante che a farne un elenco ci vogliono almeno tre ore». Certo, ciò non significa che Vincenzo Italiano e Maurizio Sarri siano identici. Il primo ha alle spalle un’ottima carriera da calciatore mentre il secondo lavorava in banca. E poi ancora.

Sarri ha sempre curato in maniera maniacale la fase difensiva e non a caso nonostante abbia sempre colpito per la bellezza del gioco proposto. Tra gli addetti ai lavori è considerato il numero uno proprio nell’organizzazione della linea dei difensori. Italiano invece, anche se le sue squadre hanno sempre concesso poco in termini di occasioni, si porta dietro l’etichetta di tecnico poco attento all’equilibrio. Di certo le sue squadre sono riconoscibili soprattutto per come sanno attaccare.

Il problema, per il mister viola, è che quando ha incrociato Sarri gli è (quasi) sempre andata male

È successo quattro volte, senza che l’allenatore della Fiorentina sia mai riuscito a vincere. Tre sconfitte nei primi tre incroci, e un pareggio (il 29 gennaio scorso) nell’ultimo. Questione di qualità, certo, perché la Lazio negli ultimi anni ha sempre avuto squadre più forti dei viola, ma non solo. La sensazione infatti è che il mister di Figline sia sempre riuscito a trovare la chiave giusta per per far male a Vincenzo da Karlsruhe. Lo ha fatto, per la verità soprattutto nelle gare al Franchi, quasi rinnegando se stesso, giocandosela abbassando molto la linea per poi attaccare in contropiede.

Così per esempio, ha vinto largo (0-3 e 0-4) nel ‘21-’22 e lo scorso anno. Partita sciagurata, per i viola, capaci di sbagliare tre o quattro nitide palle gol prima di andar sotto. Mentre le sfide dell’Olimpico (1-0 due anni fa, 1-1 il 29 gennaio scorso) son sempre state molto equilibrate.

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