Come riporta La Repubblica Firenze, il dramma di Astori gli ha dato una forza nuova e nello spogliatoio ha preso il posto dell’amico scomparso. Nelle ultime 5 gare ha fornito 3 assist.
Chi ha detto che la sensibilità è un sentimento che fa rima con fragilità? Certo, non è proprio la prima caratteristica che nel mondo del calcio agenti, direttori sportivi e allenatori vanno ricercando. Specie in un movimento condizionato sempre più dal denaro e sempre meno dal concetto di valore: sportivo e umano.
Eppure c’è un calciatore, Riccardo Saponara, che proprio nel momento più duro della sua vita e della sua carriera ha stupito chi stava intorno a lui. Per coraggio e forza d’animo. Credere prima di tutto in sé stessi e reagire, nel nome e nel ricordo di un amico che non c’è più. Di un leader come Davide Astori che di colpo scompare e ti ritrovi solo, con i pensieri che ti tormentano giorno e notte. «Dopo il funerale di Astori ho tirato fuori delle cose di me che credevo di aver smarrito — ha detto Saponara in una intervista a Sport Week —. Subito dopo la scomparsa di Davide ero certo che fosse finita per me, la cosiddetta botta finale. Poi mi è scattato qualcosa dentro. Ho accettato il dolore e la mia fragilità come mai avevo fatto prima».
Parole profonde di un calciatore che adesso si è ritrovato, davvero. Lo dimostrano i numeri e lo confermano le ultime prestazioni. Basti pensare che Saponara, prima della scomparsa del capitano viola su 26 gare di campionato soltanto in sei occasioni era entrato in campo. Con una media di meno di 25 minuti a partita e, tra infortuni e scelte tecniche, ben 20 gare senza neanche togliersi la pettorina. Poi la svolta, proprio nel dolore. Profondamente toccato nei giorni del dramma, Saponara è ripartito con un’energia straordinaria. È lui adesso che parla negli spogliatoi, che scherza con i compagni e guida i viola. Un capitano che non ha bisogno della fascia al braccio.
Talento e fantasia erano sempre stati i suoi tratti distintivi, fin dai tempi dell’Empoli, dove tra giovanili e prima squadra aveva incantato gli addetti ai lavori e i top club. Come il Milan, che a soli 22 anni acquista metà del suo cartellino per quattro milioni di euro. Un’esperienza che ha segnato Saponara, che non è mai riuscito a svoltare soprattutto dal punto di vista mentale. Il ritorno a Empoli e poi l’operazione chiusa con la Fiorentina, che questa estate spenderà qualcosa come nove milioni di euro per riscattarlo dal club azzurro. Adesso il trequartista è un punto fermo della squadra di Stefano Pioli. Nelle ultime cinque gare da titolare, quelle che sono seguite al dramma di Astori, ha collezionato tre assist e tanta sostanza in mezzo al campo. Una maturità che è partita dalla testa e che ha riavviato gli ingranaggi dei suoi movimenti.
Ingranaggi che si erano un po’ arrugginiti ma che sono tornati a girare alla perfezione. «Mostrarmi per quello che sono mi ha reso più forte: è l’ultimo regalo che mi ha fatto Davide». Riccardo saluta il capitano a fine partita. E sorride, mentre i compagni lo abbracciano e Firenze lo applaude.
Iscriviti
Login
0 Commenti
Di
Redazione LaViola.it