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Saponara: “Mai pensato di andar via. Vorrei che restassero tutti. Posso dare molto di più. Vlahovic mi ha stupito”

Parla così Riccardo Saponara, intervistato dal Corriere dello Sport – Stadio.

La scelta per il futuro, adesso, tocca a Pioli. Con una Fiorentina immaginata attorno al trequartista lei sarebbe indiscutibilmente il pilastro attorno a cui ricominciare. «Io ho sempre avuto, nella mia testa, l’idea di rimanere: non ho mai pensato di andarmene, nemmeno nei momenti più difficili, quando la condizione stentava ad essere recuperata. Voglio lottare per raggiungere quell’obiettivo che quest’anno ci è sfuggito».

Con l’arrivo di Mancini alla guida dell’Italia, sta iniziando un nuovo ciclo anche in azzurro. Sogna mai quella maglia? «L’ambizione di una convocazione con la Nazionale è il mio cruccio. E’ uno dei motivi per cui scendo ogni volta in campo con orgoglio. Con una chiamata da parte del Ct troverei l’armonia perfetta. Qualificazione della Fiorentina in Europa e maglia azzurra? Non sarebbe una cattiva idea (sorride, ndr)».

Questa Fiorentina, al di là del coraggio dimostrato, ha colpito per il forte spirito di coesione dello spogliatoio. Ne è rimasto sorpreso pure lei? «Siamo sempre stati uniti, al di là di quanto accaduto con la scomparsa di Davide. Fin dall’inizio abbiamo cercato di essere coesi, di creare una forte sinergia tra di noi. E’ anche per questo che mi piacerebbero che restassero tutti, pure se non è il motivo principale. Mi spiego meglio. Il gruppo si è formato solo alla fine di agosto: all’inizio abbiamo anche fatto fatica. C’erano tante lingue nello spogliatoio, non è stato facile nemmeno comunicare. Abbiamo però costruito qualcosa di straordinario: la continuità, adesso, sarebbe l’alleato migliore. Il calcio insegna che lo stare insieme a lungo ti permette di rendere ogni giorno di più, di provare a realizzare qualcosa di importante. Fermo restando che futuro e mercato non sono competenze mie».

Chi, invece, dei suoi compagni l’ha stupita? «Dicessi Chiesa sarei assolutamente scontato. Non nascondo che ho un “debole” per Vlahovic, che giocherà con noi l’anno prossimo. In lui rivedo Mchedlidze per la potenza fisica, anche se tecnicamente Dusan è più forte. E’ una punta vera, è diverso da Simeone. E’ ancora un po’ “grezzo”, ma ho visto pochi giocatori a 18 anni essere così prorompente».

Quale la caratteristica di questa Fiorentina che più l’ha colpita? «La capacità di amalgamarsi di noi giocatori».

Lei crede che, la prossima stagione, il Saponara che potremmo vedere sarebbe di gran lunga migliore a quello solo assaporato da un paio di mesi a questa parte? «Io so di poter fare molto di più».

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