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Sanchez-Salcedo, da centrali a terzini puri. La coppia che non convince

AVEVA visto giocatori stanchi Sousa. Il turnover di Milano era stato annunciato alla vigilia, sottolineando che qualcuno aveva bisogno di tirare il fiato. Dalla rotazione programmata – in una partita ‘chiave’ per alimentare le residue speranze di qualificarsi alla prossima Europa League – al ritorno della difesa a quattro ‘pura’ con due terzini che non sono terzini ‘di curriculum’, il passo è bello lungo. Parliamo di Sanchez a destra e Salcedo a sinistra.

IL COLOMBIANO, dopo essere stato trapiantato nella difesa a tre, è apparso spaesato da esterno basso. Dalle sue parti Deulofeu nel primo tempo ha fatto la differenza: emblematico un contro-movimento dello spagnolo, che ha fintato la corsa incontro al pallone, per sprintare invece alle spalle di Sanchez, rimasto colpevolmente a metà strada. Un errore questo di un giocatore non abituato a questo tipo di situazioni. Le difficoltà si sono attenuate nella ripresa, quando Deulofeu ha perso energia, così come tutto il Milan.

DISCORSO molto simile per Salcedo. A quasi due mesi di distanza dall’ultima apparizione dal primo minuto (22 dicembre contro il Napoli), il messicano è stato tolto dalla naftalina da Sousa e riproposto a sinistra. Bloccato e a tratti anche un po’ spaesato, Salcedo non ha fornito indicazioni di crescita. Stesso discorso di Sanchez, insomma. E il Milan su quelle due corsie aveva Suso e Deulofeu.

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