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Sanchez e compagni, non chiamateli alternative

Diceva Pantaleo. «Cercheremo di integrare la rosa con giocatori che possano essere funzionali al progetto dell’allenatore ». Detto e, in parte, fatto. Se da una parte infatti ci sono quelli (soprattutto giovani) che ancora non si sono visti, dall’altra c’è chi ha già dimostrato di poter essere utile. Primo fra tutti Sanchez. Uno che da alternativa si è ben presto trasformato in titolare inamovibile. Basta guardare i numeri. In campionato ha già collezionato sei presenze, di cui cinque dal primo minuto. In Europa League, invece, è partito dall’inizio col Qarabag, mentre a Salonicco è entrato nel secondo tempo. Quasi sempre tra i migliori, compresa la sfida di domenica scorsa a Torino, il colombiano ha conquistato tutti grazie al suo atteggiamento ma, più che altro, grazie a quelle caratteristiche che tanto mancavano al centrocampo della Fiorentina. Di questo passo il riscatto obbligatorio (che scatterà al raggiungimento del 50% delle partite totali), sarà presto realtà.

Sarebbero, comunque, tre milioni ben spesi. E poi Salcedo. Un altro che, pronti via, ha fatto vedere di avere tutte le carte in regola per scalare le gerarchie del tecnico portoghese. Fin dal suo esordio a Salonicco, il messicano ha convinto per attenzione, determinazione, forza fisica e capacità di giocare il pallone. E pazienza se col Toro, in occasione del gol di Iago Falque, si è lasciato saltare con troppa facilità. Un errore ci sta. Anche se, per affermarsi davvero, d’ora in avanti dovrà cercare di limitare quell’irruenza che troppo spesso lo porta a rischiare l’intervento in scivolata. Starà a lui dimostrare di valere i 6 milioni necessari per esercitare il diritto di riscatto. I segnali, però, sono incoraggianti. E Milic? Arrivato come alternativa ad Alonso, si è ben presto ritrovato ad essere il titolare della fascia sinistra. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma i risultati per ora sono stati tutto sommato positivi.

Non a caso, in campionato, Sousa (eccezion fatta per la gara poi interrotta di Genova) lo ha sempre preferito ad Olivera. Anche l’uruguaiano comunque, ha già fatto intravedere qualità interessanti. Soprattutto in fase offensiva. Infine Cristoforo. È stato l’acquisto più oneroso (in estate serviranno quasi 4 milioni per riscattarlo) e Corvino è convinto che sarà la grande sorpresa della stagione. Per il poco che si è visto (due rapide apparizioni con Roma e Udinese più la gara da titolare col Qarabag) i presupposti ci sono. Giocate, intelligenza, assist di tacco. Anche lui, insomma, sembra poter essere «funzionale ».

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