Ribery dovrebbe tornare in campo contro il Milan. Ancora a San Siro, dove ha regalato alcune delle poche perle in maglia viola. E prova a ripetersi (e a riaccendersi)
Le partite in cui Franck Ribery è stato decisivo si contano, purtroppo, sulle dita di una mano. E quasi tutte sono state contro avversari importanti.
DA SAN SIRO A SAN SIRO. A Roma con la Lazio, ad esempio, ma soprattutto con le serate milanesi. L’anno scorso illuminò il Meazza contro il Milan, con una gara che lo vide in versione campione lasciare più volte sul posto avversari come birilli, procurarsi un rigore, e mettere a segno una perla di gol che costrinse il tifo rossonero ad alzarsi in piedi e tributargli una doverosa standing ovation. Poi il grave infortunio, e l’unica vera gara in cui ha determinato in questo avvio di stagione, ancora, a San Siro, stavolta con l’Inter. Doppio assist, uno dei quali (per Chiesa) frutto del genio calcistico che hanno in pochi, quasi triplo se Kouame non avesse calciato su Handanovic in uscita, e una serata resa amara solo per il disastroso finale di Vlahovic e compagni. E ora di nuovo San Siro sulla strada del francese.
CARICA. E’ rientrato in gruppo dopo l’uscita anzitempo col Benevento. E mentre le voci su un suo atteggiamento insolito stavano iniziando a circolare, con un post sui social, ha subito voluto sgombrare voci e critiche: “Forza Fiorentina! Forza Viola! La prossima partita è la più importante per tutti noi. Tornerò il prima possibile per dare il mio contributo al meglio delle mie possibilità” aveva scritto il francese pochi giorni fa.
PROVACI ANCORA FRANCK. L’assenza nel Milan di Zlatan Ibrahimovic toglie alla sfida di San Siro il fascino tipico dello scontro tra campioni. Ma allo stesso può dare una grande mano alla causa viola e a Cesare Prandelli, che in caso di piena disponibilità di Ribery, potrebbe contare su un fenomeno che Pioli, invece, non avrà. Sperando che l’aria delle grandi sfide, e il palcoscenico della ‘scala del calcio’, possa (ri)dare a Ribery quella spinta in più che in questo avvio di stagione è mancato come il pane alla Fiorentina. Non solo per provare a dare continuità al risultato di Coppa Italia e ai piccoli progressi visti a Udine, oltre che per provare a metter punti in cascina in una classifica che è tutt’altro che tranquilla, ma anche per dare a tutto il gruppo maggior fiducia, spinta e carica, oltre che la certezza di poter contare su un campione che fin qui è andato sempre, e non solo per causa sua, a corrente alternata.
Di
Gianluca Bigiotti