Con l’Inter senza pressioni, ma Firenze non sopporta le figuracce e Iachini vuole farsi rimpiangere. Solita burocrazia italiana rallenta il centro sportivo, che alla fine però si farà
La Fiorentina si appresta alla sfida di San Siro contro l’Inter (finalmente) con la salvezza nel taschino e dunque poco o nulla da chiedere alla classifica. Gli uomini di Iachini, certo, potrebbero prefissarsi come ‘obiettivo morale’ quello di concludere la stagione nella parte sinistra della classifica, che oggi dista solo un punto. Ma la vera motivazione che si può trovare nelle prossime due sfide, quella contro i nerazzurri e quella contro la Roma, riguarda il prestigio dell’avversario.
VERSO L’INTER. Misurarsi contro squadre di alto livello a mente libera può avere due conseguenze. Se si affrontano senza il giusto mordente, svuotati nelle motivazioni dopo la salvezza matematicamente conquistata, il rischio è quello della figuraccia. Se invece si entra comunque in campo con concentrazione e aggressività giuste, l’assenza di pressioni può essere un valore in più.
Non che l’Inter abbia molto da chiedere dalla classifica, certo. Lo scudetto è ormai lontano, questione di una o due partite e andrà ancora alla Juventus. Ma gli uomini di Conte, oggi secondi, in caso di crollo finale rischierebbero di chiudere il campionato in quarta posizione, il che vorrebbe sempre dire Champions League ma lascerebbe più di una nota amara sulla stagione nerazzurra. Ecco perché non ci si aspettano sconti da Lukaku e compagni. Stavolta il tecnico dell’Inter non potrà tirar fuori stucchevoli polemiche sul calendario, visto che sia la sua squadra che la Fiorentina hanno giocato la precedente partita di domenica.
Insomma, quando si affronta una big del campionato le motivazioni si trovano sempre. Si vuole far bella figura. Ecco perché non ci si aspettano esperimenti da parte di Iachini: il tecnico della Fiorentina sa già che il suo futuro è lontano da Firenze, ma vuole chiudere la sua esperienza (già positiva) al meglio, anche per guadagnarne in reputazione in vista del proprio futuro professionale. E per la soddisfazione morale farsi rimpiangere da dirigenza e tifosi viola.
La Fiorentina scenderà in campo con la miglior formazione possibile, con pochi cambi dalle ultime formazioni e solo dettati dall’alternanza obbligatoria nel calcio dei tre giorni. Per gli eventuali esperimenti occorrerà attendere le ultime due sfide di campionato contro Bologna e Spal, nelle quali è verosimile che si possa mandare in campo qualche giovane che finora ha trovato poco spazio. Pensiamo ad esempio ad Agudelo e Sottil, senza dimenticare qualche Primavera di bella speranza come il difensore Dalle Mura.
Resta il fatto che la sfida con l’Inter metterà di fronte ai viola una squadra molto più forte, sebbene non priva di blackout pesanti nel corso della stagione. Alla Fiorentina il compito di uscire a testa alta dalla sfida di San Siro: anche se in ballo c’è davvero poco, Firenze non sopporta le figuracce.
QUESTIONE CENTRO SPORTIVO. Infine, le infrastrutture. Sembravano concentrarsi sullo stadio tutti i problemi relativi alla crescita infrastrutturale della Fiorentina. Invece, lo stop della Soprintendenza al nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli a poche ore dalla Conferenza dei Servizi suona come una enorme batosta per il popolo viola. Un duro colpo, reso ancor più violento dal fatto che colpisce il centro sportivo, ovvero l’opera presa ad esempio da Commisso per affermare che se si vuole si può fare ‘fast’.
I tifosi in questi giorni si sono scagliati ferocemente contro la Soprintendenza e chi la gestisce, ovvero Andrea Pessina. Sebbene le ragioni di tale rabbia siano più che comprensibili, non cadremo nella trappola di inveire contro un organo esecutore, che applica le leggi dello Stato italiano. Magari si può discutere se le sue interpretazioni alla legge siano eccessivamente stringenti, ma non si può negare che il problema più grave non sia la figura di Pessina in sé, ma la burocrazia italiana. E lo sapevamo fin dall’inizio.
La notizia ha provocato risentimento e stupore da parte di Commisso, che non ha preso bene le osservazioni della Soprintendenza arrivate al fotofinish, perché ormai non se lo aspettava. Stasera dopo l’Inter, o al massimo domani, il presidente della Fiorentina dirà la sua sulla vicenda.
Tuttavia, cerchiamo anche di guardare il lato positivo. Le osservazioni della Soprintendenza non corrispondono assolutamente a una bocciatura totale, bensì a una richiesta di aggiustamenti rispetto al progetto iniziale. Questo, peraltro, è il motivo per il quale sia Joe Barone che il sindaco di Bagno a Ripoli Casini restano fiduciosi, con il dg viola che si dice tranquillo e non preoccupato dalla problematica che è insorta. Tali osservazioni comporteranno inevitabilmente ritardi di qualche mese, in quanto i lavori per il nuovo centro sportivo non potranno iniziare a settembre come auspicato. Un’altra grana da risolvere, ma l’impressione è che alla fine il centro sportivo si farà.
Di
Marco Zanini