Acquisti di massa da parte dei tifosi del Genoa di biglietti con nomi inventati per boicottare la presenza al Ferraris
Derby infinito a Genova, anche fuori dal campo. La Sampdoria si prepara alla delicata doppia sfida playout contro la Salernitana, che deciderà la permanenza in Serie B o la retrocessione in C, ma nel frattempo deve affrontare una curiosa provocazione firmata dai tifosi del Genoa.
Dopo l’annuncio ufficiale della Lega B su date e orari del confronto, il club blucerchiato ha messo in vendita i biglietti a prezzi simbolici – 1 euro per gli abbonati, 2,50 euro i ridotti, a partire da 5 euro per gli altri settori – con l’obiettivo di riempire lo stadio Ferraris e renderlo una bolgia. Tuttavia, il piano ha attirato anche i rivali storici.
I sostenitori rossoblù hanno acquistato in massa i tagliandi, ma con nomi palesemente falsi e ironici, per ostacolare la reale affluenza dei tifosi doriani. Tra le identità inventate compaiono l’ex presidente Massimo Ferrero, il cantante Olly, Gabriele Gravina, e persino “Parte Lesa”, ironico riferimento a una dichiarazione del presidente Manfredi. Spuntano anche nomi di ex calciatori blucerchiati come Flachi, Volpi e Bazzani, ma anche leggende del Genoa come Milito e Scoglio. Non sono mancati episodi di pessimo gusto, con nomi legati a fatti di cronaca nera come Michele Misseri o Alberto Stasi.
La Sampdoria ha deciso di annullare i biglietti registrati con nomi ritenuti assurdi o offensivi, nel tentativo di evitare che lo scherzo si trasformi in danno reale. Ma l’episodio conferma un dato: a Genova il derby non conosce confini, neanche quando si gioca in categorie diverse.
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Redazione LaViola.it