Prove di turnover per Montella, tra stasera e domenica. La voglia di continuità ma anche la necessità di cambiare qualche interprete.
Tre partite in nove giorni e una rosa da gestire. Ampia scelta per Vincenzo Montella, che pure è orientato a confermare l’undici che ha fatto due punti tra Juventus e Atalanta. Al netto, però, del recupero fisico dei singoli: ad inizio stagione non si può essere al massimo della condizione, e qualche cambio sarà quindi necessario, tra stasera (Samp) e domenica (Milan). In diversi sperano in una chance. Tra nuovi arrivi, giovani che scalpitano e ‘veterani’ che hanno perso il posto.
ESORDIO. C’è un acquisto ‘last minute’, in particolare, che cerca i primi minuti in maglia viola. È Rachid Ghezzal, algerino classe ’92 arrivato dal Leicester. Gli ultimi minuti in campo risalgono addirittura a marzo, l’ultima da titolare il 23 febbraio (45′ contro il Crystal Palace). Un esterno che con Monaco e Lione aveva fatto anche la Champions, facendo vedere ottime cose (seppur a sprazzi). “Ghezzal sta crescendo molto fisicamente, è un giocatore molto aerobico, di corsa. Non gioca da molto tempo ma sta crescendo”, ha sottolineato Montella. Un’arma in più insomma, anche se servirà tempo. Come per Pedro, non convocato neanche contro la Samp dopo l’ora (così e così) sabato in Primavera. Aspetta il suo momento anche Zurkowski, che ha giocato appena qualche minuto nel finale contro la Juve. Ma anche alla luce dell’ottimo Europeo Under 21 con la Polonia, ci si aspetta molto in prospettiva.
(EX) TITOLARE. C’è poi Marco Benassi, titolare un anno fa e panchinaro adesso. Castrovilli gli ha ‘soffiato’ il posto (con merito) fin dalla prima di campionato, dove l’ex Toro entrò solo nell’ultimo quarto d’ora. Poi panchina con il Genoa e l’infortunio nell’amichevole con il Perugia: a Parma rientrato in panchina, contro la Samp potrebbe ritrovare minutaggio anche nell’ottica delle turnazioni. Fin qui è partito titolare solo in Coppa Italia contro il Monza.
TERZINI. Occhio poi alla fascia sinistra, dove Dalbert è uscito affaticato contro l’Atalanta. Terzic, Venuti e Ranieri si giocano eventualmente un posto, con i primi due più avanti. Il serbo era partito titolare in Coppa, ma in campionato non ha mai esordito. L’ex Lecce e Benevento è rimasto ‘scottato’ contro il Napoli e ha avuto un impatto difficoltoso contro l’Atalanta (si era perso De Roon sul gol poi annullato col Var a Pasalic). Ranieri invece aveva ben impressionato in estate e ben fatto in Coppa Italia, ma all’esordio da titolare contro il Genoa ha fatto qualche errore di troppo. Ed è poi rimasto fuori.
GIOVANI. Se Montiel è stato per il momento aggregato alla Primavera dopo il bell’impatto contro il Monza, uscendo dai convocati contro Atalanta e Samp, Sottil spera di ritrovare il campo dopo il buon inizio. Tre gare da titolare tra Monza, Napoli e Genoa, poi sempre in panchina dopo la fine del mercato. Chiaro, difficile prendere spazio con uno come Ribery davanti, se poi fuori sono rimasti anche i vari Boateng e Vlahovic. Specie con il 3-5-2, dove non è (ancora) adatto a fare tutta la fascia. Ma in caso di 4-3-3, ecco che la sua candidatura tornerebbe buona, anche a gara in corso. Molti l’avrebbero inserito ad esempio a Parma, al posto di uno dei due attaccanti subentrati nella ripresa. E spera nel ritorno da titolare anche Dusan Vlahovic, che potrebbe avere la chance stasera con la Samp: due gol da subentrato in Coppa Italia, prima complicata contro il Napoli dal 1′ e due spezzoni contro Genoa e Atalanta.
GLI ALTRI. Detto di Pedro che deve aspettare ancora la miglior condizione, e posto che Dabo, Thereau ed Eysseric non dovrebbero vedere il campo fino a gennaio (appena meglio Cristoforo, che comunque è stato sempre convocato e anche in estate un po’ ha giocato), aspetta un po’ di minutaggio anche Ceccherini. Finale ‘shock’ contro la Juve, quando entrato al posto di Pezzella nel finale per poco non manda in porta i bianconeri un errore in disimpegno. Nell’ottica della difesa a tre, potrebbe trovare comunque una maglia: è il primo cambio sul centro-destra. Mentre Terracciano resterà in panchina: fiducia a Dragowski, giovane di prospettiva sul quale Montella e tutta la Fiorentina puntano molto.

Di
Marco Pecorini