
Gino Salica, vice-presidente della Fiorentina, a Radio Bruno: “Il 2003 e il 2004 sono momenti straordinari: la vasca di DDV è stata la sublimazione. Facemmo 15000 abbonati praticamente a mano, e quando si parla di passione, partecipazione e divertimento. Stadio? Ci stiamo pensando da anni, ora ci sono le condizioni per attuare questo progetto. Il nostro programma va avanti, salvo stop che però non sono arrivati. Siamo sempre lì. Il comunicato di giugno dice due cose: se c’è qualcuno più bravo di noi si faccia avanti e che la società è in mano al management di fiducia che ha il mandato di portare avanti la società nel miglior modo possibile. VAR? Riduce i dubbi sui giudizi e le chiacchiere da bar del giorno dopo. Per gli effetti veri serve aspettare. Sousa? Fino al Borussia era stata incoraggiante, da lì poi è stato lo spartiacque. Pensavamo fosse un incubo, e da lì gli ultimi tre mesi sono stati drammatici. Forse lo potevamo mandare via, e certamente tutto ciò ha pesato. Le scorie hanno intossicato l’ambiente”.
ADV allo stadio? “Speriamo accada presto e per noi le possibilità sono molte. Il comunicato non era uno scherzo ed è arrivato dopo momenti di grande tensione interna. Nella famiglia c’è stata grande sofferenza. A loro la voglia di Fiorentina non è mai mancata. Una proprietà che da quindici anni gestisce questa squadra e l’ha portata per molti anni ad essere protagonista in Europa non può lasciare freddo nessuno. Poi c’è anche la riflessione sul gestire la società di calcio in questo mondo. Con l’ingresso dei cinesi è una vera rivoluzione. Abbiamo tutto il supporto da parte loro. La Fiorentina però è una società sanissima, che arriva da anni di buona gestione. Il tempo però è imprevedibile. Credo arriveranno delle risposte. Io non ho rimpianti”.
Scommesse di Corvino? “Non parliamo di un terno al lotto: vediamo una squadra equilibrata con giovani estremamente interessanti. La squadra non è in dismissione, anzi ha puntato sul futuro. Questo è il nostro modo per essere competitivi senza tutti quei capitali. Finalmente abbiamo un allenatore che vede Firenze come punto d’arrivo e che ci siano le condizioni per fare un campionato positivo. Siamo ottimisti: c’è un bell’ambiente. Bisogna essere fiduciosi: io lo sono sempre stato, anche quando ci confrontammo con i tifosi. Non ci può essere il retro pensiero che la società sia in dismissione e che la campagna acquisti sia il primo step. Magari tra due anni saremo su. Una società sana con giocatori forti e interessanti è più appetibile per tutti, magari anche per gli attuali proprietari”.

Di
Redazione LaViola.it