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Sacchi: “Ridicolo che per il patentino allenatori Uefa Pro si debba aver giocato a grandi livelli”

Arrigo Sacchi critico sul nuovo criterio d’accesso per il patentino allenatori Uefa Pro:“Ridicolo che per il si debba aver giocato a grandi livelli”

Chi vuole ottenere il patentino da allenatore di Prima Categoria Uefa Pro, cioè il massimo, deve avere nel curriculum un certo numero di partite giocate in B, in A o in Nazionale. Ne parla così Arrigo Sacchi a La Gazzetta Dello Sport: “E’ una situazione ridicola, oltre che ingiusta. Non capisco: ma per essere un bravo fantino devo essere stato un cavallo? Qual è il criterio? Io avrò fatto onore al calcio italiano o no? Eppure non ho mai giocato oltre la Quarta Serie. In questo sistema sento lo sgradevole puzzo delle consorterie e del clientelismo, che sono cose tipicamente italiane”.

ESEMPI. “Ci sono gli esempi del sottoscritto, di Zaccheroni, di Zeman, di Mourinho, di Eriksson, di Klopp: non mi risulta che siano stati giocatori di alto livello, eppure sono grandi allenatori. Abbiamo portato qualcosa di bello a questo sport? Credo di sì. E allora non sarebbe meglio avere tante figure professionali di questo tipo, anziché limitarle? Il fatto è che si chiudono le porte ad alcuni e si aprono portoni ad altri… Siamo in democrazia? Sì, e qui mi spiegate dove sta la democrazia se uno non può ottenere, attraverso il merito e la conoscenza, ciò che desidera. A meno che il merito non sia aver collezionato due presenze in Serie A o una in Nazionale… Ma lo sapete che il figlio di Ancelotti non è stato ammesso a Coverciano?”.

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