
Il dirigente sportivo: “La Fiorentina si riprenderà. Confermare Pradè e Pioli è la strada giusta. Ai tifosi viola dico siate agitati ma non troppo”
«Mi fido di Firenze e della Fiorentina. La squadra si riprenderà, anche molto più velocemente di quanto si creda». Walter Sabatini, 70 anni compiuti a maggio, decano dei dirigenti sportivi, ha rilasciato un’intervista sulle pagine del Corriere Fiorentino. Queste le sue dichiarazioni:
Sabatini, ieri ha visto Fiorentina-Roma. Perché i viola sono così in crisi?
«Penso che la squadra stia vivendo un momento di grande frustrazione, dopo lo svantaggio si è smarrita e non è la prima volta».
Commisso ha confermato tutti. È la strada giusta?
«Assolutamente sì. Quando si è in difficoltà non bisogna solo ascoltare la sirena ululante delle polemiche. Conosco Pioli e so bene quanto sia un tecnico affidabile».
E Pradé?
«Ha fatto un mercato opulento e a gennaio potrà aggiungere un altro paio di acquisti. È normale cercare un colpevole ma non credo debba passare sotto le forche caudine».
Una delle accuse che gli vengono mosse è aver comprato calciatori da squadre piccole, col risultato di aver formato una squadra poco abituata ad ambire all’alta classifica.
«Guardi, io per indole ho sempre cercato talento nascosto, è il senso del calcio. Nicolussi per me è un regista di altissimo livello e Fazzini è un fiore all’occhiello. Ai tifosi della Fiorentina, che amo profondamente, dico siate agitati ma non troppo».
Passano gli anni e la Fiorentina però fatica a fare il salto di qualità tanto auspicato. Perché?
«Mi permetta una battuta affettuosa, forse è un problema intrinseco… Nel senso, Firenze è abituata a godersi giocatori importanti ma anche a situazioni pericolose. Ho parlato con Massara (d.s. della Roma, ndr ) e mi ha detto di quanto sia dura anche solo sedersi sulle tribune del Franchi. Firenze è una piazza potente, ha tutto per ambire alla Champions, ma deve restare vicina alla squadra. Ora serve tamponare l’emergenza tutti insieme».
Che idea di è fatto di Gudmundsson?
«Questo è un mistero inspiegabile. Guardavo il Genoa per lui, faceva cose mitologiche. Ora è incolore, ma resta da grande squadra. La sua medicina è il gruppo. La squadra, l’ambiente, lo deve supportare».
Prima diceva che la squadra si riprenderà. L’Europa però sembra già una chimera.
«I viola hanno la possibilità di fare come la Roma un anno fa. Rimontare e competere con le big. Hanno un centravanti formidabile e una città innamorata che spinge. L’importante è non stressarli troppo. Io vivo di stress, l’ho sempre visto come uno stimolo. Ma non tutti sono uguali. Il rumore risveglia, il baccano può far danni».

Di
Redazione LaViola.it