
L’attaccante argentino ha approfittato dell’assenza di Gudmundsson per rilanciarsi. Ora deve trovare più spesso la via del gol
Cogliere l’attimo, farsi trovare pronto, giocarsi le proprie possibilità. Nuova vita di Lucas Beltran, l’argentino che corre felice e fin qui, scrive Repubblica, non ha fatto rimpiangere Albert Gudmundsson alle prese con un fastidioso infortunio. La rete a Lecce nel momento del bisogno, l’assist e il gol contro la Roma, un altro assist sul campo del Genoa, il nuovo vestito disegnato da Raffaele Palladino. «Questo è il suo ruolo ideale — ha detto il tecnico qualche giorno fa — è una seconda punta che sente calcio e vede calcio. L’abbiamo liberato, sta dando una grande mano alla squadra e quello che sta facendo è davvero importante».
Arrivato dal River Plate nell’estate di un anno fa, pagato 20 milioni di euro vincendo la concorrenza di altri club in Italia e all’estero. I mesi dell’ambientamento,dell’inserimento. Poi l’adattamento in campo e una prima stagione da dieci gol e tre assist in totale. Sprazzi di puro talento, la rete decisiva (su rigore) a Bruges che ha spedito la Fiorentina in finale di Conference League ad Atene. Ma anche alcuni dubbi, una posizione in campo non sempre chiara, la permanenza con Palladino e la convivenza col nuovo numero dieci viola.
Beltran è stato bravo a rimanere sul pezzo. A capire che prima o poi l’occasione sarebbe arrivata. E al momento giusto, ha spinto sull’acceleratore. Corsa, sacrificio, raccordo tra centrocampo e attacco, doppia freccia sempre accesa per una squadra che si muove spesso in transizione. Lucas recupera palloni (in campionato sono già 16), attrae e gestisce il pallone ( 86% di precisione nei passaggi) e tocca picchi di 32 km/h quando deve accelerare. Che sia per un inserimento o per una chiusura in fase di non possesso. Vicino a Kean ha libertà di aprire gli spazi, di allargare le linee e non dare punti di riferimento agli avversari. Se la Fiorentina ha saputo vincere le ultime cinque gare di fila tra campionato e Conference con Gudmundsson infortunato, parte del merito è anche suo.
In estate Beltran ha respirato l’atmosfera della Selección giocando nel corso delle Olimpiadi. Rassegna non esattamente brillante per l’albiceleste, eliminata nei quarti dai padroni di casa della Francia. Ma il sogno rimane quello di poter far parte del gruppo del ct Scaloni in vista dei prossimi Mondiali. Nell’ultima lista dei convocati, diramata nella serata di ieri, il suo nome (così come quello di Quarta) non c’è. Ma Beltran sa che molto dipenderà dalle sue giocate e dalla continuità che riuscirà a dare al suo talento. L’età è dalla sua parte e i margini di miglioramento non mancano. Così come l’altro passo da compiere per rendersi più completo: trovare la via del gol, concretizzare al massimo le occasioni che si presenteranno sotto porta.

Di
Redazione LaViola.it