In questi giorni, l’Italia non fa altro che parlare di Rossi (Giuseppe), tra l’altro oggi febbricitante, stando alle parole del c.t. Prandelli. Ma c’è un altro Rossi che fa parlare (ancora) di sé ed è una ‘vecchia’ (ma non troppo) conoscenza viola: Delio. “L’U.C. Sampdoria S.p.a. comunica di aver sollevato dall’incarico di responsabile tecnico della prima squadra il sig. Delio Rossi e il suo staff”: con queste parole, apparse sul sito ufficiale della squadra blucerchiata ieri pomeriggio, è stato reso ufficiale un esonero (il 6° della sua carriera da allenatore) che era nell’aria da giorni. Un esonero arrivato in seguito alla sconfitta rimediata a Firenze, dove la sua Samp è stata castigata da Pepito. ‘Rossi caccia Rossi’, avrebbero potuto titolare i quotidiani sportivi, rimarcando quanto il destino c’abbia messo lo zampino nel percorso del ‘buon’ Delio, tecnico tanto amato dalla tifoseria viola.
Infatti, restando al destino, oltre al fatto di aver ‘saltato la panchina’ proprio a Firenze, dove lo ricordano in tanti per svariati motivi, tra i quali spizza la ‘scazzottata’ con Ljajic che ha permesso alla Fiorentina di liberarsene per ingaggiare Montella, chi prenderà il suo posto – con ogni probabilità – sarà proprio Sinisa Mihajlovic, colui che – invece – in viola fu costretto, a furor di popolo, a cedere a Rossi il suo posto in panchina. Della serie: una volta a te, una volta a me. La differenza è che, mentre Delio lascia la Sampdoria dopo la 12ª giornata, penultima in classifica con 9 punti (in seguito a 2 vittorie, 3 pareggi e ben 7 sconfitte) e con lo spogliatoio almeno apparentemente avverso, Sinisa lasciò la Fiorentina dopo 10 giornate, con 12 punti fatti e al 12° posto in classifica (in seguito a 3 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte), ma con lo spogliatoio al suo fianco e soprattutto a 4 punti dalla sesta in classifica (il Palermo con 16) e quindi dall’Europa (la classifica era molto corta). In fin dei conti, cambia poco: quando la fiducia arriva al termine, non c’è niente da fare.
È solo curioso come il destino, talvolta, può essere beffardo. E questa volta lo è stato nei confronti di Delio Rossi che a Firenze prima ha pensato di approdare per restarci a lungo, poi è stato allontanato in seguito ad un errore commesso dovuto all’esasperazione di una situazione (probabilmente) invivibile e poi, tornando da avversario, c’ha lasciato le penne (professionalmente parlando) perdendo partita e posto di lavoro per ‘colpa’ del suo omonimo Rossi (Pepito). Il calcio è strano. “Ora c’ho le prove…”, direbbe qualcuno.
Di
Redazione LaViola.it