Editoriali
Rosa ritenuta forte, fiducia nell’attacco: fino a quando? Un mese per decidere la stagione, una settimana per mettere mano alla squadra
La società si aspettava cose ben diverse in estate da questa squadra, e anche di recente è stata ribadita fiducia nei due centravanti. Si andrà avanti così o cambierà la strategia?
Due giorni di pausa, per cercare di schiarire le idee. La brutta prova contro il Torino, ottava sconfitta stagionale e nona gara senza segnare, ha allargato la crisi Fiorentina. Una crisi di gioco e di identità, prima che di risultati. Con i fischi del Franchi di sabato che sono stati logica conseguenza. Una squadra partita con grandi ambizioni in estate, tra chi, all’interno di squadra e società, parlava di “migliorare la scorsa stagione” e chi addirittura di Champions. Poi la realtà dei fatti, le scommesse perse sul mercato, la condizione fisica deficitaria in avvio, i tanti infortuni, i risultati deludenti. Scelte sbagliate che partono da lontano e un girone d’andata chiuso a soli 23 punti. Tra i peggiori degli ultimi 20 anni.
ROSA RITENUTA FORTE. La Fiorentina si ritrova così al giro di boa con i soliti vecchi problemi, una squadra involuta e la sensazione di non sapere esattamente dove mettere le mani per venirne fuori. “Ci siamo inceppati di nuovo, credevamo di aver risolto”, ha detto quasi sconsolato Italiano a proposito del problema offensivo. Anche perché da inizio stagione la società ha ribadito la convinzione di avere a disposizione una squadra forte. Competitiva per giocarsela bene sui tre fronti. E la risposta si è avuta anche in questo mercato. Prima l’indicazione che gli acquisti sarebbero stati i rientri degli infortunati, poi l’atto pratico con l’operazione-sfoltimento senza andare a rinforzare la rosa. Ma ora che si fa? Perché la fiducia ai centravanti è arrivata anche nelle ultime settimane, con dichiarazioni pubbliche e messaggi di incedibilità prima di Cabral e poi di Jovic. Ma il campo continua a raccontare le enormi difficoltà offensive. Cabral si era sbloccato con quel gran gol con il Monza, poi però è stato sfortunato ad incappare nell’infortunio: potrebbe tornare nel giro di un paio di settimane, ma comunque non ha mai garantito continuità o grandi numeri. Solo fiammate qua e là. E Jovic? Sembrava essersi sbloccato prima del Mondiale, poi però è tornato con l’atteggiamento della fase iniziale fiorentina. Quello che aveva portato anche alla rottura con parte dei tifosi. Eppure, anche alla luce della formula con cui è arrivato dal Real Madrid, è destinato a restare a Firenze. La società è stata chiara, messaggio recepito.
UNA SETTIMANA A FINE MERCATO. “Ho Cabral e Jovic, sono giocatori di qualità ma che al momento non riescono ad indirizzare le partite. Dobbiamo rimediare in qualche modo, anche con qualche altra situazione”, ha commentato Italiano dopo il Torino, facendo riferimento anche alle soluzioni Kouame e Gonzalez da centravanti. “Mercato? Non sono io a doverne parlare. Dispiace anche a me, perché non riesco a sbloccarli. E’ davvero un peccato, con tutti quei rifornimenti. Il mio compito è questo, per altro dovete chiedere alla società”. Insomma, l’amarezza nelle parole del tecnico è evidente. Che la società possa cambiare idea in questi giorni? Chissà. Manca una settimana alla fine del mercato, tutto è possibile nonostante le indicazioni arrivate fino a qualche giorno fa. Nel frattempo Brekalo, che in tanti davano già fatto in entrata, potrebbe non arrivare (come anticipato un giorno fa da VI.IT). Possibile segnale di un cambio di strategia? Vedremo.
NERVOSISMO E CONFUSIONE. Poi è chiaro che anche con questa rosa si potesse, e dovesse, fare di più. Lo stesso Italiano, insomma, ha le sue responsabilità. È evidente. Perché questa Fiorentina pare aver perso la fame, l’identità, l’umiltà, oltre che il gioco. Il finale del 2022, unito a buoni test invernali, parevano aver allontanato alcuni problemi. Ma questi sono tornati in modo ancora più evidente. Italiano gira e rigira questa squadra, ha cambiato modulo e impostazione di gioco già da tempo, ma il risultato è stato nelle ultime settimane un calcio fatto di tanta confusione e poca qualità. Giocatori nervosi, che sbuffano quando sbaglia il compagno o quando nessuno si libera, mentre l’allenatore sulla linea laterale chiama e richiama i suoi calciatori. Non c’è serenità, per molti motivi, e in campo si vede. Altro che la spensieratezza e la voglia di stupire di un anno fa…
NEL GIRO DI UN MESE. La cosa ‘strana’ è che, in tutto questo, la Fiorentina resta comunque in corsa sui tre fronti. Perché in campionato la zona Europa è tornata clamorosamente vicina per la penalizzazione della Juve (in attesa poi del ricorso ma anche di altri giudizi per quanto riguarda la ‘manovra stipendi’ e non solo), in Coppa Italia ci sono i Quarti contro il Torino da giocare e in Conference il playoff contro il Braga da affrontare. Insomma, c’è ancora margine per non buttare via la stagione. E tutto si deciderà nel giro di un mese. Con le sfide in campionato contro Lazio, Bologna, Juve ed Empoli ad alternarsi con i match da dentro o fuori nelle coppe. Poco tempo, insomma, per provare a ritrovare una Fiorentina quantomeno presentabile, già all’Olimpico. In teoria, come già prima del Torino, una settimana intera per preparare la partita: quasi un lusso in questa stagione, anche per provare a recuperare qualche acciaccato e far mettere allenamenti nelle gambe ad uno come Gonzalez. Stavolta i viola avranno anche tre giorni in più di recupero rispetto agli avversari, visto che la Lazio giocherà nel posticipo del martedì (!) contro il Milan. Ma la Fiorentina deve guardare soprattutto in casa propria. Ritrovare idee ed energie. Magari anche rinforzare la rosa non sarebbe male. Ultima settimana di mercato, chissà.