Le parole dell’ex Fiorentina e Verona: “Ricordo quel 4-3 al Franchi… Arthur vinse la Libertadores da solo, la Viola ha un gruppo forte”
Romulo, ex Fiorentina e Verona, ha parlato così a Radio Bruno verso la sfida di domani: “Io mi ricordo la prima partita al Franchi, un 4-3 in cui segnai con il Verona ma non esultai per rispetto alla maglia viola. Fu una bellissima partita. Dalla parte viola c’era Borja Valero, Pizarro, Rossi, Aquilani. Dall’altra parte io, Jorginho, Toni, Iturbe. Una bellissima partita, bel calcio. È sempre emozionante per me vedere questa partita”.
GRUPPO. “L’allenatore sarà preoccupato perché Gonzalez è importante per questa squadra, ma la Fiorentina ha una bella rosa e dovrà adattarsi. Uno dei punti forti della Fiorentina è il gruppo, dovrà essere ancora più forte per la perdita di un giocatore fondamentale. Tutti dovranno dare qualcosa in più per i tifosi”.
OBIETTIVI. “Nico non perderà tante partite, poi ci sarà anche il mercato e magari la Fiorentina prenderà qualcuno per essere a disposizione subito, al posto di Gonzalez o per essere poi una sua riserva. Spero che la Fiorentina arrivi in zona Europa League, ha una buona rosa, uno dei mister più preparati in assoluto in Italia. Tra Allegri, Inzaghi e Italiano sono i più preparati, sono un fan del tecnico viola, già da anni. Figuriamoci ora che ha riportato la Fiorentina in due finali. Ora bisogna dare continuità. La rosa c’è, l’allenatore c’è, della tifoseria non ne parliamo neanche. Spero che la Fiorentina arrivi in Europa League”.
MONTELLA E ITALIANO. “Sono due allenatori completamente diversi. Montella era bravo sulla tattica, giocavamo spesso con 4-3-3 e non cambiava, ma ci allenavamo non poco, ma il giusto. Si preoccupava tantissimo della nostra parte fisica, io tornavo e mi dicevano: “Ma sei già a casa?”. Ci allenavamo davvero il giusto, tanta intensità ma pochi minuti. Di quello che si sente di Italiano invece lui allena tantissimo, un po’ come Conte o Gasperini. Sono due modi diversi di allenare tra Montella e Italiano”.
ARTHUR. “Mi aspettavo potesse rendere così, quando aveva 19-20 ha vinto la Libertadores da solo con il Gremio. Era un giocatore fantastico, ha fatto benissimo a Barcellona. Ha avuto dei momenti brutti, ma succedono nella vita di un giocatore. È un ragazzo per bene, quando uno si allena bene poi questi momenti passano. Arthur non poteva avere un’opportunità migliore di quella di arrivare a Firenze, è una città che significa tanto nel mondo del calcio, per il calore della gente, per la squadra che ha”.

Di
Redazione LaViola.it