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Romulo a VI.IT: “Arthur farà la differenza a Firenze, è il posto giusto per lui. Spero che Cabral rimanga”
L’esterno brasiliano sul nuovo acquisto della Fiorentina: “Può far fare il salto di qualità alla squadra, ha una visione di gioco spettacolare”
Ieri è stato il giorno del passaggio di Arthur alla Fiorentina. Escludendo Igor (ormai mancano solo visite e ufficialità per il suo passaggio al Brighton), il centrocampista ormai ex Juve è il terzo brasiliano nella rosa a disposizione di Italiano, perciò LaViola.it ha deciso di contattare Romulo, esterno verdeoro che ha vestito la maglia della Fiorentina tra il 2011 e il 2013. Con il classe 1987 abbiamo fatto una chiacchierata sui vari brasiliani in rosa, sulla Fiorentina in generale e sulla sua carriera:
A Firenze è il giorno di Arthur. Un tuo connazionale, un giocatore dal passato importante ma che negli ultimi due anni ha avuto qualche difficoltà. Come valuti il suo arrivo alla Fiorentina?
“Sono molto contento che Arthur sia andato alla Fiorentina. Per me è un giocatore importante, che ha tantissima qualità. Vero che negli ultimi anni ha sofferto un po’ per qualche problema, ma è anche vero che adesso vuole riprendersi. E Firenze è il luogo giusto perché lui possa tornare ad altissimi livelli. Farà sicuramente la differenza a centrocampo, può far fare il salto di qualità a questa Fiorentina“.
Per caratteristiche è un giocatore diverso rispetto ad Amrabat (che dovrebbe partire). Come lo inseriresti all’interno della formazione viola? Può essere il sostituto del marocchino o la Fiorentina avrà bisogno anche di altro a centrocampo?
“Sicuramente più qualità rispetto al marocchino, che comunque è un giocatore molto forte. Amrabat ha più fisicità, corre di più, è un motorino che non si ferma praticamente mai. Arthur, invece, ha una visione di gioco spettacolare. Quando giocava nel Gremio vinse la Libertadores in un campionato difficilissimo, di altissimo livello. Lì faceva il regista e dominava il centrocampo dando tanta qualità a quella squadra, farà la stessa cosa con la Fiorentina. Con Italiano come allenatore può essere un giocatore veramente importante per questo progetto“.
Hai avuto modo di vedere la Fiorentina della scorsa stagione? È una squadra che ti è piaciuta? Cosa è mancato per conquistare un trofeo?
“L’anno scorso la Fiorentina mi è piaciuta tantissimo, sono un fan di Italiano perché ha uno stile di gioco molto bello. Propone un calcio offensivo, con un possesso palla prolungato ma con tanta verticalizzazione. Secondo me non è mancato nulla per vincere un trofeo: ha fatto una finale molto bella, purtroppo contro il West Ham ha perso per i minimi dettagli“.
Che idea ti sei fatto di Italiano come giocatore?
“Si vede che allena la squadra per fare un determinato tipo di gioco, questo poi è evidente la domenica. Mi sarebbe piaciuto tantissimo aver lavorato con lui come giocatore“.
A Firenze Arthur non sarà l’unico brasiliano. Partendo dal terzino destro (ruolo che conosci bene comunque) ti è piaciuta la prima stagione in Italia di Dodo? Che giocatore può diventare?
“Un brasiliano che arriva in Europa, ancor più in Italia, nei primi mesi deve adattarsi. È molto difficile per un brasiliano arrivare in Italia, dove si gioca un calcio completamente diverso. In Brasile dobbiamo solo divertirci, in Italia c’è la disciplina, la tattica, il gioco insieme ai compagni. Se Dodo ha già fatto bene l’anno scorso sono sicuro che farà molto meglio in questa stagione, potrà diventare un giocatore importantissimo a livello nazionale”.
Cabral ha vissuto una stagione tra alti e bassi, pur segnando molti gol nella seconda parte della stagione. Adesso probabilmente uno tra lui e Jovic lascerà Firenze. Su chi punteresti?
“Tempo fa, tra dicembre e inizio gennaio, suggerii in un’intervista di avere pazienza con lui. Erano i suoi primi mesi in Italia, che appunto sono molto difficili. Però poi sarebbe migliorato in lingua, tattica, movimenti. Da quel momento non ha più smesso di segnare. Spero che Cabral rimanga a Firenze“.
Un altro profilo accostato alla Fiorentina in chiave mercato è Fausto Vera, argentino del Corinthians. Lo conosci? Ti piace?
“Fausto è un giocatore importante qui in Brasile. Tutti gli argentini adesso stanno facendo bene in questo momento. Giocatore tattico, che ha tanta voglia e tanta qualità“.
Dopo aver concluso l’esperienza al Cruzeiro avevi parlato di trattative con club italiani, ma poi evidentemente le occasioni che non ti si sono presentate non ti hanno soddisfatto. Puoi dirci a chi ti eri avvicinato? Cosa è mancato per farti proseguire in una nuova avventura da giocatore?
“Avevo parlato con Filippo Antonelli, che è al Venezia, mi aveva chiamato per andare lì. Purtroppo non sono andato perché le date erano già scadute e la FIGC non ci ha autorizzatto ad andare. Poi c’era la possibilità di andare al Cosenza ma non abbiamo chiuso. Sto aspettando una buona proposta per tornare in Italia, vediamo cosa succederà. Sto bene fisicamente, mi sto allenando e vorrei tornare“.
Adesso stai seguendo tanti corsi sempre legati al mondo del calcio. Come vorresti proseguire la tua carriera nel mondo del calcio?
“Sto aspettando una buona offerta per un mio eventuale ritorno in Italia (sul campo, ndr). Nel frattempo mi sto preparando per quando smetterò. In Italia ho già il patentino Uefa B, il patentino della Federazione brasiliana e sto facendo anche il patentino per fare l’allenatore per la Federazione argentina. Ho anche fatto un con il Barcellona sulla psicologia dello sport. Sto studiando veramente tanto per avere tutto quello che serve per diventare un ottimo allenatore. Mi piacerebbe tantissimo allenare le giovanili della Fiorentina, magari Under 15 o Under 16. Amo la città e la tifoseria, conosco bene la piazza. Vediamo se ci sarà questa possibilità in futuro“.