Il presidente della Fiorentina è tornato a parlare al popolo viola e non solo. Celebri le sue battaglie nel calcio italiano, a livello politico e infrastrutturale. Ma nell’intervista alla Gazzetta dello Sport ha posizionato anche l’asticella alla squadra
Le sue parole mancavano da Atene. Parlò prima della finale in mezzo ai tifosi, poi se ne andò deluso e arrabbiato per come finì contro l’Olympiakos. Da lì in avanti ha seguito le vicende viola da New York, di certo in contatto continuo con i suoi dirigenti, ma a livello pubblico non si era più fatto sentire.
Rocco Commisso ha portato avanti le sue celebri battaglie. Dai problemi del calcio italiano al dispiacere per non aver potuto costruire uno stadio nuovo a Firenze. Ha provato a spiegare, inoltre, come mai i suoi gioielli vadano a finire tutti alla Juventus. Al di là di come la si pensi sono parole comunque destinate a rimanere scolpite nella memoria viola. Quel che più interessa, a livello sportivo, non è tanto il passato quanto il futuro.
Rocco Commisso non si è sottratto quando gli è stato chiesto di posizionare un traguardo per la neonata squadra di Palladino. Il numero uno gigliato non si è fatto pregare. Commisso ha parlato di “un trofeo da vincere già quest’anno da dedicare a Joe Barone” e di “posizioni da salire rispetto al settimo-ottavo posto degli ultimi campionati”. Asticella di fatto alzata di botto. Resta da capire se Palladino percepisca queste frasi come uno stimolo o come una pressione ulteriore sulle spalle del gruppo. Che già ne ha abbastanza dopo le prima cinque uscite ufficiali della stagione.
Vedremo. Sta di fatto che la strada indicata da Commisso è quella della tanto declamata ‘ambizione’, che ha accompagnato tutta l’estate del mondo viola. E di certo sarà compagna fedele anche in autunno. Da capire se il mercato condotto vada di pari passo con le parole del patron. Sarà il campo a dirlo. L’impressione è che sia mancato un colpo (ma di livello) in difesa, un vice Kean e forse un leader a centrocampo, anche se c’è la speranza che qualcuno (ad esempio Adli) possa emergere per qualità e personalità.
Alla ripresa le occasioni per lanciarsi in classifica non mancheranno. Atalanta, Lazio, il derby con l’Empoli e il Milan. Non una parentesi semplice di stagione tra una sosta e l’altra per gli impegni della Nazionale di Spalletti. In mezzo anche il debutto europeo contro i gallesi del The New Saints. Quella sì, una partita da archiviare in fretta con successo per mettere i primi tre punti nella maxi classifica europea.
Di
Alessandro Latini