Da Castrovilli a Chiesa, fino agli obiettivi Belotti e Florenzi. Barone e Commisso inseguono il sogno di una Fiorentina da Nazionale italiana
Non tutti coloro che emigrano dall’Italia se la portano davvero dentro. Fior fiori di imprenditori che hanno deciso di vivere all’estero lo hanno fatto solo per ragioni fiscali. E poi ci sono quelli come Rocco Commisso e Joe Barone che dopo essere partiti dal nulla, aver fatto fortuna all’estero, tornano nel paese natale per voler restituire qualcosa.
SOGNO VIOLAZZURRI. Spesso la Fiorentina negli ultimi anni è andata a pescare all’estero. Nell’est Europa soprattutto con Pantaleo Corvino. Dal primo giorno in cui sono arrivati a Firenze Barone e Commisso hanno da sùbito messo in chiaro un desiderio: avere una squadra con più italiani possibile e fare della Fiorentina un serbatoio per la Nazionale italiana. Quell’amore per la maglia azzurra Rocco lo ha espresso più e più volte. Quella storia del Mondiale 2006 visto a Firenze l’ha raccontata mille volte. Non per essere ripetitivo, ma per sottolineare quanto fosse legato all’Italia, non solo del calcio. Ma anche del pallone.
CHIESA E CASTRO. Spesso Commisso, durante i primi mesi vissuti da Presidente viola, ha voluto sottolineare quanto ci tenesse, anche attraverso comunicati in cui elogiava le prestazioni di Chiesa sia con la Nazionale maggiore che con l’Under 21. Anche quando toccò a Castrovilli ricevere la prima chiamata dal Ct Mancini. Il figlio del commissario tecnico non è un caso che lavori proprio per il club viola. E se Chiesa è sempre più certezza anche dell’Italia, Castrovilli è destinato a diventarlo.
GIOVANI E NON SOLO. E poi ci sono gli altri. Luca Ranieri, pilastro delle giovanili azzurre, su cui la Fiorentina ha deciso in estate di puntare prima di girarlo in prestito per farlo crescere. Grandissima stima c’è in società per il giovane Riccardo Sottil, divenuto sempre più stabilmente convocato (andando anche a segno) in Under 21, così come non è un caso se a gennaio la Fiorentina ha deciso di puntare forte su Patrick Cutrone, un altro che con l’Under 21 aveva fatto buone cose prima di perdersi con l’esperienza in Premier. Passando per gli altri italiani come Lollo Venuti, e Federico Ceccherini, che la nazionale non la può raggiungere ma che nello spogliatoio è da tutti i componenti della rosa viola riconosciuto come una figura fondamentale. Marco Benassi, invece, la maglia azzurra l’ha annusata più volte, salvo poi finire fuori dal giro negli ultimi mesi. E poi c’è Dalle Mura. Il classe 2002, difensore, che già è stato convocato in Prima Squadra, è prossimo ad un grande futuro ed è già protagonista con le nazionali giovanili azzurre. E su di lui la Fiorentina ci punta moltissimo in ottica futura.
BELOTTI E FLORENZI. E poi c’è il sogno, il gallo Belotti. Portarlo in maglia viola darebbe alla Fiorentina un altro tassello della Nazionale di Mancini. I rumors sull’attaccante del Torino non a caso si fanno sempre più insistenti. Ma è ancora prematuro poter parlare di trattativa, se mai lo dovesse diventare. Assodati, invece, i tentativi fatti dalla Fiorentina per Sandro Tonali. 30 milioni offerti l’anno scorso in estate, e 50 a gennaio, non sono bastati per portarlo a Firenze. Così come per Alessandro Florenzi non è bastato il pressing della dirigenza gigliata a gennaio. Allora, il calciatore romanista, preferì l’estero. Ma la prossima estate potrebbero cambiare le cose. Così come piace Spinazzola ai viola, e Mandragora che Pradè ha portato a Udine.
Superata la brutta storia del Coronavirus la Fiorentina ha, insomma, le idee chiare. E rispetto al recente passato, quando già da parte della vecchia proprietà era emersa la volontà di italianizzare la rosa gigliata (senza poi aver riscontro nei fatti), stavolta i tempi potrebbero essere maturi.
Di
Gianluca Bigiotti