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Sul Corriere dello Sport – Stadio si fa un viaggio nella Fiorentina degli ultimi 40 anni, attraverso 4 proprietà: dai Pontello a Commisso passando da Cecchi Gori e Della Valle. Due Coppe Italia, una Supercoppa Italia, uno scudetto sfumato all’ultima giornata, due finali di Coppa Italia, una finale e una semifinale di Coppa Uefa, una semifinale di Coppa delle Coppe, ma anche due retrocessioni in B, un fallimento e un campionato di C2. ‘Commisso, guarda chi ti ha preceduto’, titola il quotidiano. Con focus particolare sui campioni passati da Firenze da Pontello in poi.
POCHI TROFEI. Tanti campioni, ma pochi trofei dal 1980 a oggi. Chissà se Rocco riuscirà a portare al Franchi tutti quei fenomeni che hanno arricchito le stagioni delle proprietà precedenti, ma dovrà quanto meno avvicinarsi per poi migliorare in… concretezza. Se avrà l’ok per lo stadio, aumenteranno le possibilità di riuscita. I Pontello, i Cecchi Gori e i Della Valle hanno investito molto soprattutto all’inizio delle loro gestioni, ma i finali sono stati diversi. I Pontello hanno chiuso con la tumultuosa cessione di Baggio ma anche con la finale di Coppa Uefa. Cecchi Gori ha venduto Batistuta, è retrocesso in B ed ha portato la Fiorentina al fallimento dopo aver conquistato gli unici trofei di questi quarant’anni. I Della Valle hanno lentamente ma inesorabilmente chiuso le casse e se ne sono andati senza vincere niente in 17 anni.
CAMPIONI. Le tre proprietà sono accomunate dalla contestazione con cui i tifosi hanno accompagnato la loro uscita di scena. Rocco Commisso ha questi esempi da seguire in parte e da evitare in altra parte. Il futuro è suo, ma uno sguardo al passato lo può aiutare. Pur con tanti campioni, con due fuoriclasse come Baggio e Batistuta, con lo storico 10 viola Antognoni, pur con giocatori di prima fascia la Fiorentina non ha vinto quanto avrebbe dovuto e talvolta meritato. Ma la partenza è sempre qui: per vincere, per cercare di vincere, sono indispensabili i campioni. A quanto sembra, Commisso vuole davvero costruire una grande squadra e le operazioni condotte sul mercato di gennaio spingono in questa direzione. I momenti storici erano diversi: Pontello poteva fare concorrenza alla Juventus, Cecchi Gori volle farla al Milan di Berlusconi, oggi nessuno in Italia può competere con la Juve. Oggi… Ma quello che Commisso vuole fare è provarci con una società strutturata, uno stadio di proprietà e, come diretta conseguenza, una grande squadra.
 
												
																					
 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it