Commisso guida il movimento delle proprietà straniere (“saranno sempre di più”) che vogliono cambiare il sistema. Intrecci, contatti e relazioni…
La flotta alleata muove al largo del calcio italiano. Quella che da anni si combatte all’interno del Palazzo del calcio italiano somiglia a una battaglia. Scontri, inganni, segreti, alleanze, tradimenti. Tutto, con un solo obiettivo: gestire il potere. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DAI DELLA VALLE A COMMISSO. Il problema è che, al governo, ci son sempre gli stessi. Quel fronte delle grandi che più volte, da Firenze, è stato messo in discussione. Gli ultimi a provarci furono i Della Valle, e andò male. I diritti tv, la gestione delle risorse, le regole. I fratelli Tod’s volevano un calcio diverso. Sostanzialmente, più democratico. Un calcio nel quale tutti (più o meno) avessero le stesse opportunità. Come è finita, si sa. Ora, la Fiorentina, ci riprova. Rocco Commisso infatti, appena sbarcato in Italia, si è messo in testa di rivoluzionare un mondo che parla tanto, promette di più ma, alla fine, non cambia mai.
SPARTIZIONE. Uno spirito di conservazione che ha ragioni precise. Basta dare un occhio alla spartizione delle risorse. Una torta della quale, sostanzialmente, beneficiano soltanto alcuni. Sembra impossibile, attaccare quel fortino. Eppure, qualcosa si muove. Contatti, colloqui, piani. Una fitta rete di relazioni sottotraccia sulla quale però, qualcosa inizia a emergere. «Non sono ancora entrato nel Palazzo, ci sono sempre andati Joe Barone e mio figlio. So che tutti vanno sempre lì a fare la lotta», ha detto Rocco Commisso lunedì a Radio Bruno. «Vedete che ci sono tante proprietà americane in Serie A… e forse saranno sempre di più…». A oggi nel nostro campionato ci sono cinque proprietà straniere (Inter, Roma, Milan, Fiorentina e Bologna) di cui quattro, appunto, nordamericane. Senza dimenticare il Venezia, in Serie B, anch’esso controllato da un americano.
PROPRIETA’ STRANIERE. A Firenze Commisso, a Roma sta per essere concretizzato il passaggio di mano tra James Pallotta e Dan Friedkin. A Bologna Joe Saputo sta provando a riportare in alto i rossoblù. Più complessa la situazione del Milan, presa in gestione dal fondo Elliot (americano) dopo i disastri cinesi. E l’Inter? La proprietà è cinese (la famiglia Suning) eppure, del piano, fa parte anche lei.
ALLEANZA. In questi mesi questi club hanno stretto forti relazioni tra loro, iniziando a lavorare a un fronte di opposizione a quello che attualmente gestisce il calcio italiano con l’obiettivo di diventare maggioranza. Più fonti parlano di altre tre società in vendita (una, certamente, è la Sampdoria) di cui due, pronte a finire in mano statunitense. A quel punto, la flotta inizierebbe a essere particolarmente forte. Senza contare che anche altri presidenti (alcuni, insospettabili) fiutando l’aria potrebbero presto unirsi all’opposizione. Insomma, qualcosa (forse) si muove e, alla testa della nuova alleanza, c’è Rocco Commisso.
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Redazione LaViola.it