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“Rocco, ho io il terreno”. Per lo stadio guerra tra sindaci. Caccia all’area, da Sesto a Figline

Dopo l’appello di Rocco Commisso è scattata la caccia allo stadio nell’hinterland di Firenze. Da Figline a Sesto passando per Reggello e Signa

C’è chi ha subito preso in mano le carte urbanistiche. Chi ha chiamato zelante gli uffici competenti per monitorare la situazione scrive Repubblica. L’appello di Rocco Commisso ai sindaci dell’hinterland fiorentino ha scatenato l’inferno a ridosso di Firenze. Tutti a caccia di un terreno disponibile dove poter costruire il nuovo stadio. Intanto lo stesso Commisso si vedeva con il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi allo studio di architettura di Marco Casamonti. Mentre Nardella rifletteva in silenzio: “Non parlo, c’è una gara pubblica aperta”.

La prima a farsi avanti è stata la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai. Più fattibile semmai un discorso a Sesto Fiorentino: “Un’area nel nostro territorio che sarebbe potenzialmente adatta — spiega il sindaco Lorenzo Falchiè quella all’Osmannoro sud, dove già più di dieci anni fa si era ipotizzata la possibilità di poter costruire il nuovo stadio. Però c’è tutto un discorso di infrastrutture che al momento mancano” .

Si propone anche il sindaco di Signa, una ventina di km fuori Firenze: “Stiamo studiando la situazione — racconta Giampiero Fossitra l’altro stiamo facendo proprio in questi giorni il nuovo piano strutturale. Degli spazi adatti ci sarebbero, noi comunque siamo disponibili a verificare qualunque idea e proposta” .

Cristiano Benucci è il sindaco di Reggello: “Noi avremmo aree importanti non lontane dal casello autostradale. Commisso è anche venuto qui una decina di giorni fa per la cena di un viola club e gliel’ho buttata lì. Mi ha risposto con un sorriso”. Anche a Rignano sull’Arno: “Al momento non credo che abbiamo aree disponibili, ma se Commisso mi chiama mi do più daffare per trovarla” è il commento del sindaco Daniele Lorenzini. 

Per quanto riguarda la caserma Perotti a Coverciano, citata da Commisso stesso, il discorso non è semplice. È di proprietà del Ministero della Difesa, ammesso che la voglia vendere (sempre tramite bando). Poi andrebbe fatto il cambio di destinazione d’uso. E anche lì non è il massimo come infrastrutture.

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