Anselmo Robbiati detiene una sorta di record. Ha segnato l’ultimo gol della Fiorentina con Claudio Ranieri in panchina, proprio a Marassi
Oggi Anselmo Spadino Robbiati ha parlato al Secolo XIX, ricordando anche quel momento: “Ho segnato di destro, evento più unico che raro. Colpo di testa di Batistuta, respinta del portiere e mio gol di destro. Che spettacolo Marassi, era il massimo per me giocarci“.
Il soprannome ‘Spadino’ è ancora attuale? “Sì (ride, ndr), quando passeggio per Firenze capita che i tifosi mi salutino così. Tutta colpa di quel soprannome di Stroppa al Monza duro a morire“.
Mancano Robbiati in Serie A. “Me lo chiedo spesso anch’io, in fondo saltare l’uomo e creare superiorità è il primo presupposto per segnare e far divertire. Oggi è raro trovare giocatori di fantasia, forse fin da piccoli li abituano a un altro tipo di gioco. È un peccato“.
Su Ranieri: “Prima delle partite mi diceva: “Oggi mi servi lì”. Mi usava sulla fascia o trequartista o seconda punta. Svariavo. Magari partendo dalla panchina. Non mi pesava, quando un allenatore ti mostra questa considerazione tu ti senti galvanizzato. Oddio, dipende dal giocatore, magari a fine carriera ti scoccia di più ma per un giovane, come oggi presumo per Damsgaard, è una forma di apprezzamento e ti motiva. Di Ranieri ricordo l’equilibrio, la sicurezza che portava a un gruppo pieno di campioni. Urla dalla panchina ne faceva come un matto anche allora ma nello spogliatoio sempre parole misurate nei momenti più difficili. Tra un tempo e l’altro, per esempio, era un maestro di lucidità e saggezza”

Di
Redazione LaViola.it