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Rivoluzione soft: 3-5-2, Gerson alla Pizarro e Mirallas alla Joaquin

Le idee di Montella applicate a questa Fiorentina: difesa a 3, Chiesa con Muriel o nel tridente senza punti di riferimento. E occhio ad Hancko.

C’era una volta la «Fiorentina Olé». Possesso, tocchi, classe, qualità. E guai a chi alzava il pallone. Il tiki taka, applicato alla Serie A. Una specie di utopia, a quei tempi. Anche per questo, quella che andò in scena a Firenze in quelle stagioni, fu una piccola rivoluzione. Un «Rinascimento». A guidarlo, in panchina, Vincenzo Montella. In campo grandi interpreti. Quella squadra, fu capace di regalare spettacolo anche (e soprattutto) grazie ai giocatori. Ai centrocampisti, soprattutto. Così scrive il Corriere Fiorentino.

QUANTA QUALITA’. Aquilani, Pizarro, Borja Valero. Nessun mediano, pochi muscoli, ma cervelli acuti e piedi raffinati. La battuta quindi, ora che Montella è tornato, è venuta automatica: «T’immaginiil tiki taka con Dabo e Norgaard…!?». Ironia fiorentina ma, alla fine, colma di realismo. Questa Fiorentina infatti è costruita secondo un pensiero totalmente opposto rispetto all’idea di calcio cara a Vincenzino.

NUOVA IDEA. La base potrebbe essere il 3-5-2. Una prima, rilevante novità, rispetto al recente passato. Soltanto in qualche occasione infatti, Pioli si è affidato alla difesa a tre. La conseguenza, immediata, sarebbe il ritorno alle origini per Milenkovic, sul centro-destra. In mezzo, a far da guida, ci sarà ovviamente Pezzella. E il centrocampo? Ci sono tanti muscoli, oggi, ma molta meno qualità. Benassi, Veretout, Edimilson, Dabo, Norgaard. Nessuno ha caratteristiche in linea col calcio «montelliano». Certo, Norgaard, è l’unico che (per natura) ama giocare davanti alla difesa. E chissà che il cambio in panchina non possa regalargli qualche opportunità in più.

TECNICA. Eppure, c’è un giocatore che, per qualità tecniche, potrebbe rappresentare la vera grande novità: Gerson. L’unico, la in mezzo, dotato di grande tecnica individuale. L’idea è suggestiva, forse ardita, ma non è da escludere che Vincenzino voglia provarlo come regista. E sulle fasce? Biraghi non si discute (ma occhio ad un Hancko alla Alonso), mentre a destra potrebbero alternarsi Laurini e (soprattutto in certe partite) Mirallas. Il belga, per intendersi, potrebbe ripetere il percorso già fatto, all’epoca, da Joaquin. E poi l’attacco. Di certo, Montella, sarà felice di ritrovare Muriel. Lo ha già allenato (alla Samp e al Siviglia), gli piace, e vederlo in tandem con Chiesa, in un attacco che non offra punti di riferimento alle difese avversarie, lo stuzzica parecchio. Questo, insomma, potrebbe essere l’abito. Con qualche variante. Il 4-3-3, per esempio. In quel caso potrebbe trovar spazio Simeone, o magari Mirallas.

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