Rassegna Stampa
Rivera: “Non mi piacciono gli americani padroni del calcio italiano. Non bastano i soldi, bisogna capirci”
Le dichiarazioni dell’ex centrocampista della Nazionale campione d’Europa nel 1968
L’ex Milan, Gianni Rivera ha parlato a Tuttosport della situazione del calcio italiano e della Nazionale: “Non ci sono campioni in questo momento ed è dura senza di loro arrivare a ottenere grossi risultati. Anche in Serie A ormai i pochi calciatori bravi sono quasi tutti stranieri. Non può immaginare il fastidio che mi provoca questa cosa. Prima i migliori in ogni squadra erano per la maggior parte italiani e arrivavano poi in Nazionale. Ora il nostro calcio non crea più grandi giocatori e la colpa è delle società che, invece di far crescere i ragazzi e portarli ad alti livelli, hanno lasciato tutto in mano ai procuratori”.
AGENTI. “Come se ne esce? Togliendo potere ai procuratori, ormai comandano loro. Gli agenti però fanno i loro interessi, non quelli dei club o dei ragazzi. Lo sanno tutti, ma pare che in Federazione non interessi a nessuno…”.
PRESIDENTI. “Non mi piace vedere gli americani padroni del calcio italiano: molti di loro dovrebbero svolgere un altro mestiere. Per fare i presidenti non basta avere i soldi: bisogna anche capire di calcio. A loro, invece, il calcio interessa; perché da esso ci guadagnano…”.
CALCIO MODERNO. “Il calcio è bello se lo pratichi, guardarlo mi annoia un po’. Sembra un altro sport: ora invece di attaccare si continua a passare il pallone all’indietro. Oggi non sarebbe più possibile il mio gol alla Germania del ’70: invece di avanzare immediatamente dopo il calcio d’inizio, la palla finirebbe nelle retrovie”.
