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Rassegna Stampa

Ritorno alla vittoria, gol e atteggiamento prima del gioco. E il cambio di modulo…

Dal 4-3-3 al 4-2-3-1, soprattutto per la caratteristiche degli interpreti e dell’avversario. Ma le difficoltà stanno (stavano?) anche altrove. Ora una sosta più serena

La furia di Vincenzo Italiano, che a fine partita scappa immediatamente negli spogliatoi, racconta bene il complicato momento della Fiorentina. La vittoria sul Verona farà bene perché consentirà di lavorare con più serenità durante la sosta. Ieri i punti servivano più del bel gioco e anche l’atteggiamento della squadra, determinata a vincere a qualunque costo, può confortare il tecnico. Per adesso la Fiorentina si arrangia come può, in attesa che cresca la condizione di alcuni elementi e che la manovra ricominci a scorrere fluida. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

MODULO. Contro un Verona spento e deludente, Italiano ha provato a dare la scossa cercando soluzioni nuove. Come centravanti ha schierato Kouame, più mobile di Jovic e Cabral: l’idea era quella di non dare punti di riferimento a un avversario abituato a giocare uomo su uomo e a sfruttare gli incroci tra i giocatori offensivi. E poi Italiano ha chiesto a Barak di salire molto, per sporcare la prima costruzione del Verona e per andare in pressione. Il classico 4-3-3 diventava quasi un 4-2-3-1, ma non si tratta di un cambio di modulo quanto di una diversa interpretazione legata alle caratteristiche degli avversari e di uno specifico compito chiesto a Barak.

DIFFICOLTA’. Vedremo se l’esperimento avrà un seguito o se si sarà trattato di una soluzione estemporanea. D’altronde, nella partenza lenta della Fiorentina in campionato il modulo c’entra poco: le difficoltà nascono da un problema strutturale (dai centravanti finora è arrivato un contributo oggettivamente mediocre) e dalla condizione deficitaria di alcuni interpreti. Torreira in regia ha lasciato un vuoto, che Amrabat non può colmare per una questione di caratteristiche. E la squadra finora non ha mostrato la necessaria incisività: appena sette gol segnati e da sette giocatori diversi. Ieri è toccato a Ikonè e Gonzalez.

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