Editoriali
Ritmo giusto ed entusiasmo: da Genova torna una Fiorentina ritrovata. A breve sarà tempo di mercato: ora Bajrami ha più senso
La Fiorentina ha ritrovato il passo giusto, fermarsi fra una settimana sembra quasi un peccato. Sosta e mercato: arriverà un difensore e resta forte la candidatura di Bajrami
La Fiorentina a Genova cercava soprattutto continuità. E finalmente l’ha trovata in quella che può essere una partita importante per far cambiare umore alla stagione in campionato. Il diktat è chiaro: abbandonare velleità di bel gioco e badare al sodo. Ovvero ai punti. Brutti e sporchi, insomma, ma vincenti.
A dire il vero, però, a ‘Marassi’ la Fiorentina non è stata neanche troppo brutta. Almeno nella costruzione del primo gol. Superbo Kouame a ribaltare il fronte con uno slalom gigante in mezzo ai difensori doriani; bravo Ikoné e bravo Dodo a rifinire per Bonaventura, altrettanto bravo a farsi trovare a due passi da Audero per mettere il pallone in rete. Azione quasi telecomandata. Meno bravi Ikoné e Kouame che si sono mangiati il raddoppio poco dopo, ma obiettivamente la Fiorentina ha sofferto poco. Complici anche le enormi difficoltà dei padroni di casa. Il gol di Milenkovic – il secondo consecutivo, praticamente uguale a quello di La Spezia – ha sigillato una partita mai stata in discussione. Bravi i ragazzi di Italiano anche nella gestione finale, senza spendere troppo e senza rischiare niente.
A fine partita c’era una soddisfazione tangibile nel clan viola. Al di là di qualche cambiamento tattico, c’è la sensazione di essere sulla strada giusta per tornare quelli dei tempi migliori. I numeri testimoniano una crescita netta. Nelle ultime 7 partite (dal post Lazio in avanti) i viola hanno segnato 18 gol (media di due reti e mezzo a partita) respingendo l’emorragia di palloni in fondo al sacco che aveva colpito la squadra nelle settimane precedenti. Nelle ultime 4 partite sono state subite solo due reti, con la porta blindata nelle recenti ultime due vittorie. Per ritrovare una vittoria con clean sheet in trasferta in campionato bisogna risalire alla vittoria per 1-0 in casa dell’Udinese del settembre dello scorso anno. Insomma, esempi di statistiche che finalmente volgono al sereno.
Detto questo, resta il fatto che la Fiorentina sia ancora in ritardo in classifica. Lo abbiamo detto e scritto più volte: per rientrare in un discorso europeo (oggi il settimo posto è lontano 8 punti) servirà un passo da Champions da gennaio in avanti, ma saranno importanti anche le prossime due partite prima della sosta contro Salernitana e Milan.
La testa andrà lì già da oggi, poi ci sarà tempo e modo di programmare la sosta, che dovrà essere ben calibrata a livello di carichi di lavoro ed amichevoli. Italiano avrà finalmente la possibilità di allenare i giocatori e di fargli assorbire in modo definitivo il cambio di modulo, anche se paradossalmente fermarsi tra una settimana per la Fiorentina sembra una beffa, visto che la condizione generale della squadra è nel momento migliore della stagione.
Infine sarà tempo di mercato. Di valutazioni in uscita dove giocatori come Zurkowski e Maleh potrebbero chiedere di andare a giocare. Ma anche in entrata. L’impressione è che arriverà a prescindere un difensore in più, ma sullo sfondo rimane forte la candidatura di Bajrami, congelato l’ultimo giorno del mercato estivo e adesso più attuale che mai, visto che il nuovo corso di Italiano prevedere un trequartista con le sue caratteristiche.