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Ritiro tra sorrisi e attese: squadra sempre più gruppo

Presto per dare giudizi ma è sicura l’intesa che si è creata tra i giocatori nei giorni del dolore

Non è una esagerazione dire che ciò che ha sorpreso di più in questa prima parte di ritiro si chiama gruppo. Se quello di un anno fa era stato il ritiro delle partenze di massa, delle plusvalenze e dei mancati arrivi (a Moena), quello di questo 2018 per ora è il ritiro di uno spogliatoio entusiasta che si è formato saldando anime e pensieri nei giorni del dolore.
Retorica? No, è solo la realtà umana, visto che il pallone è anche questo, oltre il trading finanziario che appassiona qualche dirigente. Ma quello poco conta: il fatto è che Pioli sta lavorando con molti giocatori felici di essere qui, a parte qualche esubero che verrà piazzato col tempo in giro per il mondo.
Ma di quello si occuperanno i soliti procuratori. Poi c’è quell’idea di Europa che aggiunge adrenalina nel cuore di uno spogliatoio convinto di meritarsela, come ha ammesso lo stesso allenatore. E qui entra in gioco una preparazione più “ leggera” ( si fa per dire), perchè la squadra non può aspettare il verdetto del Tas previsto per il diciannove luglio. Poi ci sono gli uomini, cioè i ragazzi.
Inutile pontificare giudizi su due amichevoli giocate, come è giusto che sia, contro formazioni che non invitano a confronti tecnici o a esaltarsi per diciassette reti messe nella porta di una squadra da bar. Però in questa prima settimana di ritiro Pioli qualche bel sorriso lo ha tirato fuori, anche se, come è normale che sia, lui ci va piano nel giudicare i giovani.
Quello di Vlahovic è sicuramente il nome che ha stupito di più. Ma solo per chi non lo conosceva, visto che in Serbia il ragazzone è considerato un potenziale attaccante da top club. Chissà. Di sicuro chi viene presentato come un futuro Ibrahimovic (parliamo della stampa serba) qualche numero deve avercelo, a parte quella faccia tosta che gli fa dire senza paura di ispirarsi a Ibra ma di voler diventare per Firenze un nuovo Toni o un nuovo Batistuta.
Bei piedi, fisico statuario, senso della posizione, grande personalità. Anche Hancko ha sorpreso gli addetti ai lavori. Il centrale/ terzino mancino piace molto a Pioli, che lo metterà in concorrenza con Biraghi. Il ragazzo slovacco può giocare sia centrale sulla sinistra che esterno difensivo.
Poi c’è Montiel, funambolo ancora leggerino dai colpi preziosi ( costato un botto). Se Pioli lo scorso anno cercava di capire se facevano sul serio e lo avevano messo in mezzo, questa volta il tecnico ha un anno alle spalle e ha capito come funzionano le cose.
Per questo non nasconde (ma sempre con garbo) una certa preoccupazione sui tempi ma se la cava con grande classe: «Voglio giocatori forti, se serve qualche giorno in più per prenderli aspetto volentieri». Poche parole per dire tutto: sono educato, ma non stupido. Infatti non lo è.
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