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Ritiro finito. Zarate brilla, ma Baba è un ‘fantasma’. E nel rapporto Sousa-Società…
L’entusiasmo non è mancato di certo. Andrea Della Valle è stato meno di ventiquattro ore a Moena, ma tutto si può dire tranne che non siano state intense. Il Patron viola ha fatto il suo consueto bagno di folla. Bambini in estasi, ma anche i più grandi saliti a Moena hanno sommerso d’affetto il numero uno di casa Fiorentina. In attesa di toccare con mano l’altra parte della tifoseria – quella che a Firenze attende con un po’ più di scetticismo gli acquisti di Corvino – Della Valle ha ottenuto quello che voleva. La famosa ‘benzina’ che gli trasmettono i tifosi è arrivata. Pieno fatto. Selfie incalcolabili, così come gli autografi. Andrea, lo conosciamo, quando vive l’ambiente viola è sempre molto disponibile con i tifosi. Fin qui il clima di festa, lasciato in una Moena che, da oggi, sarà molto meno macchiata di viola. Ritiro finito e bilancio tutto sommato positivo.
La Fiorentina ha lavorato bene sulle Dolomiti. Qualcuno ha detto che i giocatori si sono riposati un po’ troppo (10 sedute di ‘riposo’ su 30 totali di ritiro), ma lo staff viola assicura che più di così non si poteva fare, per non incorrere in spiacevoli infortuni. I giocatori stessi hanno fatto capire che il ritiro è stato invece molto intenso, dal punto di vista degli allenamenti e delle amichevoli, visto che quest’anno ne è stata disputata una in più rispetto allo scorso anno. Qualcosa è cambiato, dal punto di vista dell’intensità – appunto – e del volume di lavoro. Le note positive sono rappresentate senza dubbio da Zarate (splendida la doppietta di ieri, ma ottimo tutto il ritiro), Federico Chiesa (senza dubbio colui che ha guadagnato di più dal ritiro, con la conferma in prima squadra) e Giuseppe Rossi, la cui situazione di mercato è ancora apertissima. Perché la società viola vorrebbe tenerlo, ma c’è da fare i conti con la sua volontà e con quella di Paulo Sousa. Le parti torneranno a parlarsi presto, ma l’impressione è che la vicenda Rossi possa trascinarsi per buona parte dell’estate. Come del resto accadrà anche sul fronte Mario Gomez.
Note negative? Poche, davvero. L’infortunio di Dragowski è la notizia peggiore. Poi c’è qualche singolo che non ha impressionato favorevolmente. Bagadur, Schetino, Diakhate, ma anche Diks, sono parsi in difficoltà. Ritiro fantasma, invece, per Babacar. L’attaccante senegalese si è visto pochissimo in campo. Non ha partecipato ad alcuna amichevole, nonostante il suo infortunio non sembrasse così grave al termine della scorsa stagione. Baba si è allenato quasi sempre a parte. Umore non dei migliori, con il cartello ‘vendesi’ appeso al collo. Situazione non semplice, ma l’impressione è che Corvino stia fortemente lavorando per cederlo il prima possibile. E poi Sousa che, dichiarazioni di facciata a parte, sembra sempre un po’ troppo freddo e distaccato. L’ultima piccola incompresione è sull’obiettivo stagionale. Ieri mattina la proprietà ha detto di voler confermare un posto in Europa, mentre l’allenatore ha dichiarato, poche ore più tardi, che è ancora troppo presto per parlare di obiettivi. La rosa deve essere completata.
Adesso i viola torneranno a lavorare a Firenze. Da martedì al centro sportivo, con una settimana intensa con diverse doppie sedute previste. Poi, la prossima settimana, la partenza per il secondo ritiro in Austria. Lì ci saranno anche Badelj, Kalinic e Bernardeschi (che arriveranno in settimana). E chissà che in Austria non debba rispondere alla convocazione anche Mario Gomez…