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Ritiri, servono oppure no? Da Ranieri a Montella e Delio Rossi. Cercasi scossa

Prandelli e Pin

Ritiri, servono oppure no? Commisso cerca una scossa forte. Da Ranieri a Montella e Delio Rossi, fino a Guerini. I recenti precedenti

Si sofferma sulla decisione di mandare tutto il gruppo viola in ritiro il Corriere Fiorentino. Nella testa dei tifosi non sono altro che la giusta punizione per calciatori poco attaccati alla maglia ma servono o non servono? Non esiste una risposta precisa. In casa viola sono stati richiesti a più riprese, quasi sempre invano.

DA DELIO ROSSI A RANIERI. Nel 2012 la Fiorentina guidata da Delio Rossi partì per la Versilia, in un albergo quattro stelle superior. Non come fece Gaucci che mandò la squadra in una catapecchia di montagna. Ne fece addirittura tre quell’anno l’allenatore viola, che però poi finì esasperato per un rendimento di squadra disastroso. Al suo posto arrivò poi Guerini, anche lui portò tutti in ritiro. Montella invece disse no grazie, pur sapendo di mettersi contro la società. I viola avevano perso tre gare consecutive contro Napoli, Verona e Cagliari e Andrea Della Valle furente voleva la penitenza collettiva, ma il tecnico si mise di traverso.

Ranieri, invece, dopo tre sconfitte consecutive e prima della trasferta europea a Lisbona propose una «riunione di autocoscienza prolungata» (venne chiamata così) per estirpare il male psicologico che attanagliava una squadra che pure aveva giocatori straordinari come Batistuta, Rui Costa e Toldo. Funzionò abbastanza bene nell’immediato, ma nel finale di campionato Bati e compagni si persero nuovamente. Fino ai giorni nostri, in cui Commisso ha mandato tutti in ritiro per cercare una scossa che serve come il pane a questa Fiorentina.

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