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I risultati parlano chiaro, per la Fiorentina è crisi e il gioco non c’è. Tutti responsabili

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Per come è venuto è certamente un punto guadagnato quello di Reggio Emilia, ma non è un risultato accettabile per una squadra che non vince più e dal punto di vista del gioco propone poco

Pioli ha parlato di bicchiere mezzo pieno contro il Sassuolo per la reazione che ha avuto la squadra al doppio svantaggio. Bene, plauso alla reazione, ma finiscono qui le note positive di un’altra giornataccia per la Fiorentina.

La squadra, impaurita e senza idee ha giocato 70 minuti decisamente deludenti e si è svegliata solo quando il risultato la vedeva sotto di due gol e un po’ di orgoglio è venuto fuori permettendo così alla Fiorentina di salvare il risultato ma non la faccia.

Gli ultimi venti minuti viola non sono stati tattici, non sono stati guidati da Pioli ma il risultato di una squadra che ha reagito di orgoglio perché consapevole che un’altra sconfitta sarebbe stata inaccettabile.

Questa Fiorentina non gioca a calcio, il problema più grande dal punto di vista tecnico è questo, perché la squadra continua a non avere un’idea di gioco vera e tangibile e prosegue su giocate estemporanee dei singoli (così sono arrivati tutti i gol a Reggio Emilia).

Non è pensabile che in questi mesi non si sia vista un’evoluzione da parte della Fiorentina che gioca sempre allo stesso modo nonostante i risultati non stiano arrivando.

Si deve invertire la rotta ma lo diciamo da settimane, forse mesi, ma la Fiorentina di Pioli è sempre la stessa. I cambi iniziali del tecnico non hanno portato benefici, d’altra parte ci si poteva aspettare che una prima punta di peso come Vlahovic non riuscisse a fare il lavoro che fa un attaccante più mobile come Simeone. Se si punta su Vlahovic si deve giocare anche in funzione di un attaccante così, altrimenti è inutile.

La sensazione è che ci sia tanta, troppa confusione all’interno di una Fiorentina che non vince più e nel silenzio generale di una società accondiscendente in tutto e per tutto l’unica scossa arriva, per fortuna, dai tifosi, sempre presenti e decisamente spazientiti.

Oggi le responsabilità della proprietà sono evidenti e tangibili ma anche la parte tecnica da Corvino a Pioli ci stanno mettendo del loro affinché la Fiorentina non vada bene. Insomma per dirla come Gino Bartali: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”.

A cominciare proprio dalla proprietà, poi il direttore tecnico, l’allenatore e magari anche qualche calciatore.

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