Il Giudice Sportivo non ha preso provvedimenti nei confronti del tecnico dell’Atalanta accusato dalla Fiorentina di aver creato problemi negli spogliatoi
Il turbolento dopo partita di Fiorentina-Atalanta è stato al momento ’ridimensionato’ dal giudice sportivo che non ha preso provvedimenti a carico di tesserati. Questo non significa che sia finita qui. Perché potrebbero sempre scattare approfondimenti successivi. In altre parole, se ci si dovesse fermare qui, il tutto sarebbe dunque ricondotto a ’normali’ tensioni generate da una partita accesa, giocata con grande agonismo. Scrive La Nazione.
Screzi e discussioni dai toni accesi, insomma, tali però da non generare sanzioni, da una parte e dall’altra. A oggi, lo ripetiamo. Che non sarebbe stata una partita semplice lo si sapeva in partenza. Le prese di posizione di Gasperini non sono mai state digerite dall’ambiente viola. E la partita di lunedì ha confermato tutto questo.
Si è subito capito come le frizioni covassero sotto la cenere dopo il vantaggio dell’Atalanta, con Maehle, autore del gol, che ha festeggiato portandosi l’indice alla bocca. Invitando i tifosi viola a fare silenzio. Gesto che ha surriscaldato ulteriormente gli animi e che l’arbitro Guida ha ritenuto provocatorio, ammonendo il giocatore. Tensioni, comunque che hanno radici profonde e che si sono acuite nel corso degli ultimi anni. Come ha ricordato Barone, ripercorrendo in recente passato. «Nel calcio ed in particolar modo in serie A avremmo bisogno di maggior fair play», ha detto il direttore generale viola Barone.
Che poi ha ricordato che «quando siamo andati» negli scorsi anni «a Bergamo, io, Rocco Commisso e Dusan Vlahovic siamo stati oggetto di offese razziste. Noi e l’Atalanta in vista del prossimo incontro dovremmo lavorare per calmare gli animi». Quest’ultimo, un aspetto non banale e apprezzato. Una mano tesa per stemperare una situazione davvero delicata.
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Redazione LaViola.it