Una sfilza di 6,5 e 7 in pagella. E la cura Nazionale funziona per Milan Badelj. Scelto in mezzo al campo insieme a Borja Valero, da Paulo Sousa. Preferito a Matias Vecino, Carlos Sanchez e Cristoforo. E contro l’Empoli si è rivisto a tratti il miglior Badelj. Quello capace di dare ordine in mezzo al campo, pulito nelle giocate. Roccioso quando serve, a recuperare palloni. In un ruolo in cui è richiesto più schermo davanti alla difesa, e meno mobilità in giro per il campo. Così come prevede il nuovo assetto di Sousa. E i risultati si vedono.
Già nel primo tempo contro la Sampdoria Badelj aveva mostrato una buona crescita, ma tutto vanificato da una ripresa disastrosa con tanto di fischi sonori del Franchi, al momento della sostituzione. Fischi dettati anche dalla situazione contrattuale e di mercato del croato: tutti aspetti lasciati fuori dal Castellani, ieri pomeriggio. Con Badelj che ha dato continuità sull’arco dei 90′, impossessandosi insieme a Borja Valero del centrocampo.
Già, proprio Badelj e Borja sono stati i due giocatori a correre di più al Castellani. 11,4 km percorsi dallo spagnolo, 11,1 km dal croato. Gli altri 18, più i subentrati, hanno corso almeno un chilometro in meno dei due mediani viola. Mica poco. Oltre 11 chilometri fatti anche di velocità, con 8.1 km/h in media nella corsa in ‘run’ (anche in questa statistica i migliori in campo). Badelj davanti alla difesa per il secondo passaggio dell’impostazione (dopo i difensori), Borja Valero più libero di svariare sul campo. Proprio lo spagnolo è in netta crescita, dopo l’arretramento a centrocampista centrale nel nuovo modulo di Sousa. Da sei partite di fila prende voti ben oltre la sufficienza. E’ tornato todocampista, Borja, paradossalmente partendo qualche metro più indietro. Capace di avere più campo a disposizione, di inserirsi in zona assist e in zona tiro senza però lesinare chilometri di pressing e presenza in contenimento. In poche parole, ora Borja fa di nuovo girare la Fiorentina, a tutto campo.
Proprio il contenimento, diretto dai due centrocampisti centrali e accompagnato da tutta la squadra, è stata una delle forze contro l’Empoli. Un baricentro medio molto basso, sulla linea dei 47 metri, ha permesso alla Fiorentina di stare corta (25 metri di lunghezza media) e di poter sfruttare con continuità le ripartenze, con Bernardeschi e Tello che hanno fatto la differenza in campo aperto e con più metri a disposizione per la corsa. Lo stesso Ilicic, tra i primi a guidare le contro-azioni in velocità dei viola, è stato così decisivo.
Di
Marco Pecorini