Nella doppia lettera inviata al ministero c’è la lunga serie di lavori inevitabili per mettere in sicurezza lo stadio
Un passo concreto in direzione della ricostruzione dello stadio Franchi. Dopo le parole, i fraintendimenti, anche i momenti di tensione, ma soprattutto la nuove legge sugli stadi, ecco che Fiorentina e Palazzo Vecchio si sono mosse in un’unica direzione e ieri sera hanno spedito un plico, contenente una lettera della società viola in cui si descrive per linee generali quello che sarà il progetto per il nuovo Franchi dell’architetto Marco Casamonti; in cui poi si chiede formalmente di individuare gli elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniai la conservazione o la riproduzione dell’opera creata da Pier Luigi Nervi. In più, una seconda lettera del sindaco Dario Nardella. L’indirizzo è Roma, uffici del Mibact, all’attenzione del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Così scrive La Repubblica.
NARDELLA. E proprio la lettera di Nardella potrebbe avere un ruolo decisivo. Intanto il sindaco ha comunicato il pieno appoggio del Comune di Firenze, proprietario dell’impianto, all’iniziativa della società viola, e la disponibilità a supportare le proposte progettuali che la Fiorentina presenterà a seguito dell’adozione del provvedimento di individuazione degli elementi testimoniali da parte del ministero. Ma, soprattutto, alla lettera del sindaco è allegata una relazione predisposta dagli uffici tecnici del Comune con tutte le informazioni utili sulle criticità degli elementi strutturali e sulle carenze impiantistiche che necessitano di essere risolte per garantire la fruibilità in sicurezza dello stadio. Come dire, lo stadio Franchi ha comunque bisogno a prescindere di lavori di manutenzione importanti.
CRITICITA’. Le problematiche d’altra parte sono molteplici, a partire dalla vulnerabilità sismica. Tre settori su quattro dello stadio sono estremamente vulnerabili a un eventuale terremoto, le due Curve e la Maratona, i cui valori di resistenza sono al di sotto delle norme vigenti. Inoltre ci sono criticità statiche, vale a dire la capacità di resistenza dello stadio quando è pieno. Poi ci sono altri problemi come il processo di degrado a cui il Franchi è sottoposto da anni, la corrosione e le infiltrazioni di acqua che si trovano un po’ ovunque. Tutti elementi che non possono essere sottovalutati dal ministero per i Beni culturali, che adesso, in base alla nuova legge sugli stadi, ha l’ultima parola su cosa si possa o non possa fare.
FINO A CHE PUNTO. Con questo fascicolo, quindi, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso vuole capire veramente fino a che punto può spingersi con i lavori di ristrutturazione, prima di passare alla realizzazione di un progetto concreto.
Di
Redazione LaViola.it