Riproviamoci, prima o poi il finale sarà diverso. Italiano ha portato la squadra oltre i limiti

Grande amarezza, uno psicodramma collettivo. Ma la società deve avere la forza di guardare avanti. Servono giocatori più forti per andare oltre

Atene, lo stesso filo conduttore, le stesse lacrime, la stessa disperazione sui volti dei giocatori, del presidente Commisso, di Vincenzo Italiano, arrivato ai titoli di coda. E noi ci domandiamo se la Fiorentina non sia vittima di una maledizione o più semplicemente delle fragilità di una squadra che tanto ti dà, ma molto ti ha tolto. Terza Coppa svanita sotto lo striscione del traguardo nel giro di un anno. Non può essere una casualità, scrive il Corriere Fiorentino.

RIPARTIRE. Siamo allo psicodramma collettivo. Saranno giorni duri da sopportare in mezzo agli inevitabili processi. Però poi bisogna ripartire. La sconfitta è amara, durissima da buttare giù, ma non deve cancellare quanto di buono la Viola è riuscita a fare. Perché in finale, prima di tutto, bisogna avere la forza di andarci. La Fiorentina, almeno in Europa, ha fatto quasi tutto bene. Imbattuta sino all’ultima curva maledetta. Le finali non si giocano, si vincono. La Fiorentina deve imparare a farlo.

UN SALTO DI QUALITA’. Le tre finali persi in dodici mesi sono dure da sopportare, l’hanno piegata ma devono convincerla che può riprovarci, che prima o poi il finale sarà diverso. Il calcio a volte ti dà, molte altre ti toglie. Il rischio, in momenti così, è la depressione collettiva. Ma chi governa deve abbandonare in fretta lo scoramento e ripartire. È una specie di obbligo morale. La prossima Conference deve essere una nuova occasione. Ma nel futuro prossimo, ci aspettiamo una squadra che sappia fare un salto di qualità anche in campionato, provando ad andare oltre il settimo-ottavo posto di questi tre anni. Quando l’amarezza per la sconfitta sarà passata, Firenze dovrà anche ringraziare Italiano perché al netto delle sconfitte e della fragilità difensive della squadra, ha creato un’identità e portato la Fiorentina oltre i suoi limiti, dandole una dimensione internazionale. Per fare di più servono giocatori più forti.