Data la gravità della situazione il rinvio non è stato mai in discussione. Nonostante la difficoltà a trovare una data per il recupero
Dopo aver appreso del malore a Joe Barone, la Fiorentina, sotto choc anche in ricordo del tragico precedente di Davide Astori, non ha raggiunto il Gewiss ed è rimasta all’hotel Devero, mentre allo stadio cominciavano a circolare le voci di un serio problema e poi più precisamente dello stato criticissimo di Barone (compirà 58 anni mercoledì 20) che avrebbe potuto far saltare la partita. La necessaria macchina organizzativa si è attivata un po’ prima delle 16, quando la Lega ha avuto la brutta notizia: si è iniziato a ragionare sull’opportunità di giocare, con la Fiorentina ovviamente affranta e orientata al rinvio. Che praticamente, data la gravità della situazione, non è stato mai in discussione, nonostante le enormi difficoltà che potrà comportare il trovare una data utile per il recupero. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
L’accordo per non giocare – di cui è stata data notizia contestualmente anche allo staff arbitrale, in quel momento in campo per la ricognizione – è stato trovato in fretta tramite un colloquio telefonico con i dirigenti della Lega. Protagonisti per l’Atalanta l’a.d. Luca Percassi (che in quanto vice presidente di Lega si è astenuto da un parere finale, lasciando alla struttura dell’organo rappresentante dei club la decisione), il d.g. Umberto Marino e per la Fiorentina il d.s. Daniele Pradè. Alle 17 il comunicato ufficiale della Lega, alle 17.05 l’annuncio dello speaker dello stadio: accolto, ma solo per pochi minuti, da fischi e cori dei tifosi nerazzurri, forse ancora ignari del motivo. A quell’ora allo stadio era arrivato solo il pullman dell’Atalanta, che ha avuto la notizia durante il viaggio di trasferimento dall’hotel del ritiro al Gewiss. Della Fiorentina erano presenti solo i magazzinieri e i membri dello staff della comunicazione.
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Redazione LaViola.it