La decisione della Uefa e le date necessarie per terminare la Serie A. Da Chiesa a Castrovilli e Vlahovic: come cambia l’estate. Ribery e Kouamè, nuove forze alla ripresa.
L’emergenza continua, i numeri di contagiati e morti crescono in Italia e nel mondo, e il calcio giocato resta in naftalina. Com’è giusto che sia, le priorità sono altre e la salute va messa al primo posto. E se nel nostro paese i campionati sono fermi e (quasi) tutte le attività si sono fermate ormai da oltre una settimana, piano piano tutti stanno prendendo decisioni pesanti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Fuori dal campo, nel mondo del pallone, ci sono nel frattempo molte decisioni da prendere. La prima, più importante: se e come ripartire. Ovviamente impossibile trovare una data certa al momento, dipenderà tutto dal contenimento del virus nei prossimi giorni. Ma le società, la Lega e la Figc stanno lavorando per individuare dei ‘paletti’ per ipotizzare un prossimo futuro.
FINIRE IL CAMPIONATO. “I club hanno ribadito all’unanimità la volontà di portare a termine il Campionato di Serie A, non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno”, la posizione della Lega di A. Insomma: nessuno vorrebbe ‘congelare’ la classifica, lasciare uno scudetto non assegnato e fronteggiare i problemi di mancate retrocessioni e mancate promozioni. Come normale che sia. Un po’ più fredda è, al momento, l’ipotesi playoff per scudetto e coppe, e playout per le retrocessioni: diversi club non sono d’accordo nel cambio in corsa del regolamento. Resterebbero 12 turni (più uno per le partite della 25° giornata rinviate) da inserire in calendario dal momento in cui l’emergenza sarà passata, più due date per semifinali di ritorno e finale di Coppa Italia. Il tutto con il rebus coppe europee (c’è l’ipotesi di giocarle dopo la fine dei campionati). Il primo dei ‘paletti’ sarebbe quello di far rientrare la parte finale di campionato entro il 30 giugno. Data in cui canonicamente finisce la stagione sportiva dei club (con la chiusura dei bilanci per molti), con termine fissato per contratti di vario genere (prestiti, riscatti, sponsorizzazioni eccetera).
30 GIUGNO. Per rientrarci, bisognerebbe riprendere la Serie A (al massimo) nel fine settimana tra il 9 e il 10 maggio. Così ci sarebbero 15 date utile tra weekend e infrasettimanali. Un tour de force vero e proprio, ma necessario per terminare la stagione. Più complicato ‘sforare’ oltre la data del 30 giugno, visto che andrebbero chieste deroghe per le diverse scadenze contrattuali. La Fiorentina (che tra l’altro da adesso chiuderà il bilancio al 30 giugno, e non al 31 dicembre), ad esempio, dovrebbe ‘allungare’ gli accordi per Badelj, Dalbert, Ghezzal e Caceres (per il quale comunque si dovrebbe arrivare all’allungamento prima di fine stagione), più Thereau, mentre dall’altra parte la deroga riguarderebbe i rispettivi attuali club di Biraghi, Dabo, Saponara, Eysseric e Zurkowski, oltre che Amrabat, giocatori che dal 1° luglio tornerebbero altrimenti a vestire di viola.
RINVIO. Riflessioni e strategie che comunque dipendono da una scelta prioritaria: rinviare l’Europeo. L’Italia è stata tra le prime federazioni a chiedere di spostare la manifestazione continentale, adesso però tutti sono arrivati all’ovvia considerazione con l’aggravarsi della situazione europea. Oggi, in una call conference, la Uefa è chiamata a comunicare la propria decisione in merito. Ma si va, appunto, verso il rinvio di Euro2020. Quando? Probabilmente alla prossima estate, anche se è filtrata l’ipotesi di giocare a dicembre 2020. Diversi i giocatori viola interessati dallo slittamento. In primis Chiesa, che dopo essere stato protagonista in Under 21 sognava il primo torneo con la Nazionale maggiore: dovrà aspettare ancora un po’. Ma anche Milenkovic, che tra 10 giorni avrebbe dovuto giocare con la sua Serbia la semifinale degli Spareggi contro la Norvegia. Oppure Badelj, che nonostante una stagione complicata è sempre rimasto tra i convocati della Croazia: sarà così anche tra un anno? Chissà. Mentre il rinvio può giovare ad altri giovani viola che avranno il tempo per crescere: innanzitutto Castrovilli, già entrato nel giro azzurro ma con molte probabilità fuori dai convocati di Mancini nel caso in cui l’Europeo fosse stato tra tre mesi. Ma anche Vlahovic, che se continuerà la sua crescita potrà ritagliarsi spazio nella Serbia. Può sperarci poi anche Dragowski, viste le ottime prove in viola: si può fare strada dietro a Szczesny nella Polonia.
CON RIBERY-KOUAME’. Proiezioni future in un momento complicato per tutti. Specie per i giocatori viola, che si allenano da soli in casa con lo spettro Coronavirus che si è insinuato da qualche giorno nello spogliatoio gigliato. Ripartire non sarà facile, ma intanto anche Iachini pensa alla Fiorentina che verrà. Una Viola più offensiva, con più frecce in attacco. Perché la lunga sosta, volendo trovare un piglio positivo in questa dura emergenza, darà un bell’assist a Ribery. Ma non solo. Perché da fine aprile/inizio maggio è atteso il rientro anche di Kouamè. Chiaro che servirà un surplus di lavoro sul campo per i due, visto che adesso anche a livello di strutture il percorso non potrà essere quello immaginato fino a due settimane fa. Ma senz’altro Ribery e Kouamè saranno due innesti importanti per Iachini, che studia a tavolino come poter mantenere l’equilibrio cercando però di essere più propositivi. Un difensore o un centrocampista in meno per aggiungere peso offensivo. Riflessioni che per il momento restano tali, in attesa di tornare in campo. E di tornare a vivere un po’ di normalità.
Di
Marco Pecorini