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Rinforzo in attacco a gennaio? Sembra facile… Da Kokorin a Cutrone, quanti flop. In pochi hanno fatto svoltare

Kokorin

Cabral in discussione, arriverà un nuovo centravanti? A gennaio difficile ‘azzeccare’ l’acquisto: solo Muriel, Salah e pochi altri al top

Sei gol in un anno di Fiorentina. E dubbi che rimangono vivi. Così ci si continua ad interrogare su Arthur Cabral, centravanti pagato 15 milioni a gennaio 2022 per sostituire Vlahovic: giusto continuare ad insistere sul brasiliano, o meglio cercare altrove un attaccante che possa alternarsi con Jovic (e Kouame)? Se neanche le amichevoli invernali hanno aiutato a svegliare sottoporta l’ex Basilea, che pure non demerita per determinazione, l’impressione è che la fiducia possa durare ancora qualche settimana, salvo poi arrivare ad una decisione. Forse anche allo stesso Cabral servirebbe ritrovare continuità altrove per recuperare autostima, così come alla Fiorentina servirebbe un giocatore più idoneo al calcio di Italiano. Già, ma non semplice trovare il giocatore giusto da inserire a gennaio, specie in attacco.

DA CUTRONE A KOKORIN E CABRAL. Lo racconta anche la storia più o meno recente dei ‘mercati di riparazione’ della Fiorentina. Lo scorso anno, appunto, arrivò Cabral per 15 milioni, a inizio mese Piatek in prestito con diritto di riscatto dall’Hertha Berlino: una partenza fulminante, ma un bilancio da 6 gol in 18 partite che non sono valsi la permanenza. L’anno prima, gennaio 2021, fu la volta di Kokorin, preso per 4,5 milioni e con contratto ricco e parecchio lungo (2024): grandi referenze (da Mancini in giù), ma impatto zero con 11 presenze totali senza reti. Anche il primo mercato invernale di Commisso fu privo di soddisfazioni in attacco: per risolvere il mal di gol arrivò Patrick Cutrone, ma dopo 5 gol in 34 partite si decise di interrompere il rapporto nonostante il prestito con obbligo di riscatto legato alle presenze. Nella stessa sessione ci fu poi l’investimento su Kouame, che solo ora inizia a fruttare.

MURIEL E FALCINELLI. Andando ancora indietro, si trova poi uno dei migliori acquisti offensivi nel mercato di gennaio: era l’inverno del 2018/2019, l’ultimo dei Della Valle, quando Corvino portò a Firenze Luis Muriel. Un impatto devastante, 9 gol e 2 assist in 23 partite e lampi illuminanti. Poi con il cambio societario però non fu esercitato il riscatto, con tanti rimpianti in riva all’Arno. Nel gennaio 2018, invece, arrivò Diego Falcinelli in prestito secco nell’ambito dell’operazione che portò Babacar al Sassuolo: nessun gol in 12 presenze per lui. Quindi l’inverno 2015/2016, l’anno del ritorno in vetta alla classifica con il primo Sousa: oltre a Benalouane, Kone e Tino Costa, per rinforzare l’attacco arrivarono Zarate e Tello. Sette gol e 3 assist in 26 gare per l’argentino, 6 gol e 11 assist in 56 gare per lo spagnolo: impatto discreto per entrambi.

SALAH, GILA E DIAMANTI. L’anno prima, in chiusura del triennio Montella, arrivò invece un giocatore che fece svoltare quella stagione: Momo Salah. Preso nell’ambito della cessione da oltre 30 milioni di Cuadrado al Chelsea, l’egiziano strabiliò tutti trascinando la Fiorentina (con 9 gol e 4 assist) al 4° posto e nelle semifinali di Europa League e Coppa Italia. Peccato, poi, per quella lunga querelle che non portò al riscatto: enorme rimpianto, con Salah diventato poi tra i migliori al mondo. Lo stesso inverno arrivarono anche Gilardino (il suo bis in viola) e Diamanti: 4 gol e 2 assist in metà stagione per il primo, 2 gol per il secondo. Due ottimi subentranti per Montella.

DA MATRI A LARRONDO. Anche l’anno prima, 2013/2014, la Fiorentina andò alla ricerca di una punta a gennaio. Arrivò Alessandro Matri, che aveva posto l’obiettivo doppia cifra per la seconda parte di stagione: per lui però solo 5 gol in 21 partite, con una lunga serie di occasioni sbagliate in area di rigore. Nel primo anno di Montella, invece, Pradè investì su Giuseppe Rossi infortunato, mentre per l’immediato arrivò Marcelo Larrondo: 2 gol in appena 7 presenze, niente riscatto a fine stagione. Andando a gennaio 2012, ecco Amauri per trovare i gol salvezza: un solo centro in 13 partite, quello a San Siro per il 2-1 contro il Milan, pesantissimo. Ma anche lui, insomma, non ha lasciato un gran ricordo.

KEIRRISON E BONAZZOLI. Un po’ come i ‘rinforzi’ che Corvino regalò a Prandelli nel suo ultimo anno, con la Fiorentina ancora in corsa per gli ottavi di Champions: insieme a Bolatti e Felipe arrivò dal Barcellona Keirrison, autore di 2 gol (contro Lazio ed Inter) in 12 partite. Con lui anche i giovani Ljajic e Seferovic, senza impatto per l’immediato. Andando ancora indietro ricorderete Emiliano Bonazzoli, a gennaio 2009: arrivato dopo le cessioni invernali di Pazzini e Osvaldo, segnò un gol in 12 presenze. L’inverno prima per rinforzare l’attacco arrivarono invece Cacia (1 gol, in Coppa Uefa, in 6 partite) e Papa Waigo, a segno 2 volte in 9 partite tra cui lo storico sigillo nel 3-2 a Torino contro la Juve.

DA BOJINOV AD ADRIANO. Chiusura con i primi anni Duemila. Nel gennaio 2005 arrivarono Valeri Bojinov (per 14 milioni, 2 gol nei primi sei mesi) e Giampaolo Pazzini (per più di 6 milioni, 3 gol nei primi sei mesi) per rinforzare la Fiorentina, l’anno prima in B Zisis Vryzas (4 gol in quel campionato). Nel 2001/2002, infine, gennaio vide l’arrivo di Adriano: l’Imperatore, in prestito dall’Inter, ebbe un avvio devastante, e in totale segnò 6 gol in 15 gare in quella Fiorentina prossima al fallimento. Sempre in invernò tornò anche Anselmo Robbiati, sempre in prestito, ma senza riuscire a lasciare il segno.

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