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Rientra Saponara e torna il dubbio: che posizione per l’ex Empoli?

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E’ diventata quasi una storia in stile ‘Aspettando Godot’. Solo che stavolta, forse, a differenza dell’opera teatrale di Beckett, sta davvero per rientrare, Riccardo Saponara. Per provare ad incidere, a fare la differenza, a prendersi anche sulle spalle la Fiorentina. La tecnica non si discute, la condizione fisica è in miglioramento e va valutata di partita in partita. Una serenità ritrovata, chiaro che la brillantezza va cercata adesso con i minuti di gioco. Nelle idee estive Pioli voleva costruire attorno a Saponara molti degli schemi offensivi della sua Fiorentina, ma il numero 8 è praticamente sempre stato fuori dai giochi.

In estate l’artroscopia alla caviglia che gli ha fatto saltare tutto il ritiro, poi il lento recupero, con tante sedute di allenamento in solitaria, lontano dal gruppo, e il rientro a Verona contro il Chievo. Una mezz’ora scarsa, in una trasferta disastrosa per la Fiorentina. Quindi il nuovo stop, con la metatarsalgia al piede sinistro a metà ottobre. Adesso, dopo un mese, riecco Saponara: di nuovo in gruppo, di nuovo con la determinazione di chi vuole recuperare il tempo perduto tra terapie e allenamenti personalizzati. La Fiorentina ha bisogno di lui in una fase offensiva che spesso pecca di inventiva nell’ultimo passaggio: Pioli lo sfrutterà già da Ferrara, dall’inizio o (più probabilmente) a gara in corso. Sì ma… in che ruolo?

Pioli era partito con il 4-2-3-1 nell’ottica di valorizzare Saponara (ed Eysseric), adattando inizialmente Benassi al ruolo di trequartista: idea non proprio riuscita, quindi il passaggio al 4-3-3 che al di là di problemi di atteggiamento a Crotone e in parte con la Roma ha dato i suoi frutti, specie nelle tre vittorie di fila Udinese-Benevento-Torino. E Saponara, come si integra in questo modulo? Lui che è un ’10’ per caratteristiche, uno che ha sempre giocato dietro le punte. “Io mezz’ala? Disponibile al cento per cento, sono pronto a giocare ovunque, a centrocampo e in attacco. Ho sempre giocato dietro la punta, ma la mia apertura è massima. Ovviamente sarei una mezz’ala più portata all’attacco che alla copertura. Ma si può fare, eccome”, ha detto il giocatore a La Nazione. Ovvio, la voglia di giocare è tanta, la disponibilità anche. Poi c’è da verificare la resa in un ruolo che Saponara non ha quasi mai ricoperto in carriera (solo pochissimi spezzoni al Milan). Mentre difficile ‘vedere’ un Saponara adattato su una delle due fasce.

E’ chiaro, poi, che con Saponara nei tre di centrocampo i vari Veretout o Benassi dovrebbero abbassare un po’ il loro raggio d’azione, per garantire equilibrio. Resta, comunque, l’ipotesi di ritorno al trequartista. Dall’inizio o in alcune fasi della partita: con gli stessi interpreti può cambiare del resto il sistema di gioco. “Diciamo che il mio compito sarà quello di far cambiare idea all’allenatore”, ha detto Saponara a proposito dell’addio momentaneo al 4-2-3-1. Un modulo dispendioso, che richiede giocatori al massimo della forma. E che ad inizio stagione ha dato più di qualche difficoltà alla Fiorentina. Pioli ci lavorerà in questi giorni al centro sportivo, specie con il rientro dei Nazionali (ben 11 lontani da Firenze). Probabile che a Ferrara si riparta con il 4-3-3, visto anche il rientro di Thereau che garantisce equilibrio e caratteristiche uniche al gioco viola. Con Badelj (improbabile il suo recupero) che potrebbe essere sostituito con una scelta ‘logica’ da Sanchez o Cristoforo, anche se non si esclude l’ipotesi di Veretout regista. E Saponara pronto a riassaporare il campo nella ripresa. Con la prospettiva di tornare ad essere al più presto, davvero, protagonista.

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