‘Un nuovo inizio’, avrà pensato Riccardo Saponara al momento dell’ingresso in campo. Minuto 62, a Ferrara riecco il numero 8 viola. Una mezz’ora finale contro la Spal, con la Fiorentina sotto 1-0. L’obbligo di riacciuffare il risultato, di trovare il guizzo per riaprire la partita. Pioli manda dentro il trequartista ex Empoli al posto di Gil Dias: qualche pallone toccato, spazi stretti e poco modo di incidere.
Fino all’80’: palla al piede centralmente fino ai 30 metri, tocco di punta in scivolata e palla che arriva a Chiesa. Poi Simeone, ancora Chiesa e gol. Un’azione un po’ casuale ma anche cercata, ma la giocata di Saponara è alla fine determinante. Questo cercava la Fiorentina, questo chiedeva Pioli.
In attesa di mettere minuti nelle gambe, di ritrovare la condizione e soprattutto brillantezza. Perché in più occasioni si è notato che, in spazi resi stretti dalle maglie della Spal, Saponara faceva non poca fatica. Un po’ come molti compagni viola, di fatto. “Chiaro che Riccardo è un giocatore di qualità, che sa verticalizzare e attaccare la profondità. Deve giocare in quella zona di campo, sulla trequarti. Abbiamo sempre puntato su Saponara, mi auguro che arrivi presto al 100%. Ha fallito di poco un’altra verticalizzazione importante, ma ci può essere molto utile”, ha commentato Pioli.
Un’ora totale in campo da inizio stagione, tra Ferrara e Verona: ora lo step successivo per Saponara si chiama continuità. Soprattutto fisica, dopo l’artroscopia alla caviglia e la metatarsalgia al piede sinistro. Che la sfortuna e i problemi fisici siano finalmente alle spalle, e che quei 9 milioni spesi possano essere davvero un affare, così come ha confidato in settimana l’ex Empoli. Da adesso sta a lui, e a Pioli (con la giusta collocazione tattica), riuscire a fare la differenza in campo. Come tutti si aspettano. Corvino in primis.
Di
Marco Pecorini