Editoriali

Riecco Gonzalez, l’ago della bilancia per squadra e mercato. Trattative ancora ferme, il problema delle liste

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Si rivede al centro sportivo l’argentino, che inizia così l’ultima fase del recupero prima del rientro in gruppo. Mercato ancora fermo, ma le liste consentono poche manovre

E’ il giorno di Nico Gonzalez. L’esterno argentino è tornato ieri a Firenze e da oggi si allenerà al centro sportivo. Via dunque all’ultima fase del recupero, quella decisiva che consentirà di capire quando Nico potrà tornare ad indossare la maglia viola in una gara ufficiale. La speranza di Italiano è quella di averlo a disposizione già contro il Monza, anche se è chiaro che non potrà essere nella miglior condizione fisica possibile fin da subito. L’esterno rappresenta però l’ago della bilancia in casa viola. La squadra ha fatto a meno praticamente sempre di lui (ha giocato solo tre partite intere, due in coppa ed una a Lecce), ma è chiaro che averlo a pieno regime possa cambiare ambizioni e prospettive nella seconda parte della stagione. Oltre a rappresentare tanto a livello tecnico, la sua condizione è anche la cartina tornasole del mercato viola. Chiaro l’input arrivato dai dirigenti: se Gonzalez e Sottil rientreranno in tempi relativamente brevi, non dovrebbe essere previsto nessun innesto nel reparto offensivo. Condizionale d’obbligo, anche perché sono in molti a pensare che sarebbe utile un innesto in quella zona del campo, al di là di Gonzalez e Sottil. Anche perché – è un dato di fatto pressoché certo – stiamo parlando di due calciatori fermi da mesi. La speranza è che ri-entrino subito in forma, ma potrebbe non essere così.

Il resto del mercato sonnecchia, come quello di tutte le squadre di Serie A. Inizierà una volta terminato il Mondiale. Di certo c’è che la Fiorentina ha parlato con Sabiri, ottenendo il gradimento del centrocampista marocchino, ma sentendosi anche chiedere una cifra spropositata (intorno ai 15 milioni) dalla Sampdoria. Complicato parlare di trattativa, siamo agli inizi ed ancora particolarmente distanti da quanto vorrebbe spendere la Fiorentina (circa la metà).

L’idea di base è quella di un ‘mercatino’, anche perché c’è da fare i conti con la famosa e temuta lista. Il primo obiettivo è far posto a Castrovilli. Uscirà senz’altro un centrocampista, forse due. Zurkowski e Maleh gli indiziati (l’eventuale cessione di Ranieri sarebbe ininfluente). Il primo per dire addio in modo definitivo alla Fiorentina (contratto in scadenza nel 2024 che il polacco non vuole rinnovare). Il secondo dovrebbe andare a giocare in prestito ed il mercato non gli manca. L’altro slot libero dovrebbe essere così destinato ad un quarto difensore centrale da reperire sul mercato. Non un profilo top, ma un calciatore che possa completare il reparto dei centrali. Una figura tipo Nikolaou. O come Ismajli. Due nomi non a caso. Che non accenderanno la fantasia dei tifosi, ma che possono tornare utili.

Curioso il caso Benassi, per il quale i tifosi stanno chiedendo un posto in lista a furor di popolo. In realtà, a meno di un cambio repentino di strategia, non sembra che la Fiorentina voglia reinserirlo in organico. Eppure Benassi sta sfruttando alla grande le amichevoli invernali. Sei gol in tre partite. Che sicuramente varranno poco, ma contribuiscono a metterlo in luce anche per eventuali acquirenti.

Per ulteriori innesti, come detto, servirebbero altrettante cessioni, a meno che Pradè e Barone non inseriscano in squadra calciatori under 22. L’unica altra alternativa per liberare uno slot è quella di convincere Gollini che la soluzione migliore sia quella di un ritorno a Bergamo (per poi magari ripartire in prestito, si è parlato della Salernitana). In quel caso la Fiorentina promuoverebbe Cerofolini nel ruolo di secondo e farebbe di Martinelli il terzo portiere, sbloccando così un posto da destinare ad un nuovo innesto. Sabiri o chi per lui.

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