SONO anni che da queste parti si parla di lui. Poteva essere il dopo Montella, ma non è stato così. Adesso potrebbe essere diventato il dopo Sousa. Vedremo. Eusebio Di Francesco è un uomo concreto che segue le sue idee e si innamora delle belle storie e dei progetti concreti fatti di lavoro ed entusiasmo. Parola off limits, progetto, tra i tifosi viola, perché troppo abusata e nei fatti incompiuta. Però è l’unica buona per spiegare un’idea di società, di squadra e di gioco. Che Sousa a fine stagione se ne vada altrove è quasi certo. Lui cerca stimoli nuovi, scrive Repubblica. E anche la Fiorentina ha bisogno di ricaricare le batterie emozionali, quindi una stretta di mano, una medaglina e un educatissimo ciao ciao. Comunque vada avanti questa stagione, che in realtà è aperta a tutto e quindi potrebbe anche riservare delle belle sorprese.
Ma il portoghese, nonostante il processo di normalizzazione della Fiorentina (non certo tutta colpa sua), ha i suoi fans, i procuratori giusti e comunque sogna una squadra che possa puntare alla Champions. Tre anni nello stesso club per lui sono la morte civile, almeno a questo punto della carriera. Quindi serve “un dopo”, e il tecnico del Sassuolo torna nell’immaginario e forse anche nei tabulati telefonici dei dirigenti della Fiorentina.
La Fiorentina da tempo pensa a lui. Ci pensava il suo fan Pradè, sicuramente ci starà pensando Corvino, che comunque al momento sta formalmente dalla parte di Sousa, come è giusto che sia, visto che c’è più di mezza stagione davanti. E chissà se stavolta Di Francesco, che ha un figlio che gioca nel Bologna, arriverà davvero a Firenze. Di sicuro la Fiorentina cerca un uomo che sa lavorare con i giovani e che ami il gioco. Intanto l’amico di Montella torna da avversario. Poi si vedrà.
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Redazione LaViola.it