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Astori, Garcia: “Sarebbe diventato allenatore”. Tomovic: “Ho sempre in mente il suo sorriso”

Tanti i ricordi per il capitano della Fiorentina Davide Astori nell’anniversario della sua scomparsa

Raffica di ricordi per l’anniversario della scomparsa di Davide Astori raccolti dal Corriere Fiorentino. Così lo ricorda l’ex tecnico della Roma Rudi Garcia: “Davide era l’eleganza, in campo e fuori. Si interessava a tutti gli aspetti del lavoro che facevamo, era diverso dalla maggior parte dei giocatori. Ero convinto, e glielo dissi, che dopo la carriera da calciatore avrebbe iniziato quella da allenatore. Sono sicuro che avrebbe ottenuto ottimi risultati perché aveva la caratteristica principale: sapeva farsi ascoltare. Quel ruolo era tagliato addosso a lui per le sue qualità. Era uno dei leader dello spogliatoio. Il talento che aveva in campo, quel mancino raffinato, era lo specchio dei suoi comportamenti. Penso spesso alla sua famiglia, al dolore che ogni giorno sopportano per la sua assurda scomparsa”.

Così invece l’ex viola, adesso al Chievo, Nenad Tomovic: “Ci ha uniti un rapporto di amicizia vera, sincera. Spesso mi torna in mente la sorpresa che gli abbiamo fatto per il suo trentesimo compleanno. Insieme a Francesca, la sua compagna, e ad alcuni compagni come Tatarusanu, Badelj, Saponara, De Maio gli organizzammo una festa a sorpresa. Lui non sospettava niente, non ci pensava nemmeno. Siamo andati in un ristorante del centro e poi abbiamo iniziato a festeggiare insieme a lui. Ho in mente il suo sorriso, la gioia che quella piccola festa gli generò. Quella sera, come era già successo altre volte, ci siamo divertiti insieme. Come un vero gruppo di amici. Ricordo anche che gli regalammo una bottiglia del suo vino preferito, annata 1987. Quella in cui era nato lui. Sarei disposto a tutto pur di averlo con noi e berne un calice insieme”.

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