Rassegna Stampa

Ribery pronto a tornare ad essere trascinatore. Ma la curiosità è anche su Callejon

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I due giocatori più esperti sono anche quelli di maggiore qualità su cui può contare Iachini nella rosa viola

Adesso deve farsi di nuovo le spalle grandi e poi caricarsi tutti sopra, allenatore compreso. È il destino dei campioni, è quello di Franck Ribery che domani pomeriggio a Cesena contro lo Spezia, è pronto a colmare il vuoto lasciato in casa contro la Sampdoria. Un’assenza sentita, pesante. Adesso sta bene, è in gruppo e vuole ricominciare a trascinare i compagni come ha fatto nel finale della passata stagione. Quando si è arreso di fronte agli acciacchi soltanto a salvezza matematica e acquisita. Pronto a sentir ripetere che la Fiorentina è “Ribery-dipendente”, a riprendersi il palcoscenico e magari tre punti. Lo scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

GRANDE CURIOSITÀ. È atteso come sempre in campo e questa volta forse ancor di più. Sì perché, accanto alla voglia di tornare alla vittoria, c’è la curiosità di vederlo in azione insieme a Callejon. Fosse anche soltanto per uno spezzone di gara.
C’è attesa per scoprire il modulo con cui la Fiorentina ricomincerà dopo la sosta e le nuove strategie studiate in allenamento durante questa sosta per le Nazionali. Continuità o innovazione? La risposta definitiva arriverà soltanto domani pomeriggio, ma la fantasia viola inizia a volare verso la novità. Dall’inizio del campionato FR7 è stato impiegato per 162′ e domani aggiungerà ai suoi numeri una novantina di minuti.

NUMERI. Ribery ha realizzato tre reti nella passata stagione a cominciare dal gol contro l’Atalanta messo a segno il 22 settembre, poi con il Milan una settima dopo e infine contro la Lazio il 27 giugno, dopo l’infortunio e nel post lockdown. E adesso sono quasi quattro mesi che il francese non segna. Ecco perché potrebbe essere arrivato pure il momento giusto per un “golletto”, dopo tante prove positive e in cui è stato protagonista soprattutto il talento. È vero che fare centro non è per forza il suo mestiere, ma in questa formazione c’è bisogno di concretezza, oltre che di qualità.

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