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Ribery, poche gioie e tanti dolori. Vlahovic diventa leader
Franck rischia di inguaiare la Fiorentina, è Dusan a guidare la resistenza della Fiorentina a Genova. Ora il serbo è una certezza
Se al fischio finale la Fiorentina torna a casa con un punto prezioso e sofferto, è soprattutto grazie a Vlahovic. Nel giorno in cui Ribéry parte male e finisce anche peggio rimediando il rosso diretto che poteva costare caro alla squadra, è il giovane serbo a caricarsi sulle spalle la squadra, invertendo i ruoli con il francese. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DUSAN E FRANCK. Eppure non c’è solo il gol da vero bomber a rendere Vlahovic nuovamente il migliore dei suoi, ma tutta la partita spesa nel battagliare, spesso da solo, contro la difesa avversaria. Un’altra prova da leader, com’era avvenuto anche a Benevento da dove era ritornato con il pallone della partita per la tripletta. Ma se a Marassi Dusan sembra esaltarsi (anche contro la Sampdoria ha sempre trovato la via del gol) questa volta è stato Franck a mancare, sia in termini di qualità che di incisività.
INGENUITA’. Dopo un primo tempo lontano dal gioco, e soprattutto dall’area di rigore, il francese ha interrotto la sua gara dopo poco l’inizio della ripresa, colpa di un’entrata completamente fuori tempo su Zappacosta. Nel colpo inferto dal francese non c’è la volontà di far male all’avversario, ma certamente il tackle è durissimo ed è lui il primo a rendersi conto dell’entità del fallo.
CERTEZZA. Di certo il tecnico può sorridere per come ha ritrovato Vlahovic, e se attendeva risposte dopo le prime arrivate in allenamento il gol dell’uno a uno è musica per il futuro. Praticamente sull’unico pallone giocabile di tutta la sfida il serbo ha mostrato precisione e freddezza da goleador, una cattiveria sotto porta che fino a qualche mese fa non aveva e soprattutto una predisposizione al sacrificio che conferma la crescita evidenziata con la cura Prandelli. Con il tredicesimo gol in campionato, il secondo sotto la guida di Iachini, Vlahovic sembra essere diventato quella certezza offensiva che tutti aspettavano.