Poteva andare anche peggio al fuoriclasse francese, che con ogni probabilità rientrerà nelle prime gare del 2020
Pericolo scampato. Questo il titolo che tutti i tifosi si auspicavano dopo l’infortunio alla caviglia patito da Franck Ribery ieri sera contro il Lecce. E questo è il titolo che fortunatamente si può dare al report medico comunicato qualche minuto fa dalla Fiorentina, anche se l’infortunio non è neanche dei più leggeri. Il referto medico sull’infortunio di Ribery parla di lesione di primo/secondo grado a carico del legamento collaterale mediale della caviglia destra.
TEMPI DI RECUPERO. Con un infortunio del genere, vista anche l’età del giocatore, difficile che rivedremo Ribery in campo prima di gennaio 2020. Per una lesione di secondo grado al legamento della caviglia, infatti, di norma occorrono circa due settimane di riposo assoluto e una decina di giorni con arto in scarico e cavigliera. Più breve il recupero in caso di lesione di primo grado. Certo, i tempi di recupero per un giocatore di Serie A si abbreviano vista l’attenzione e le metodologie all’avanguardia utilizzate. Inoltre, la dicotomia “1°/2° grado” non chiarisce a pieno l’entità dell’infortunio.
Si può presumere di rivedere in campo Ribery il 5 gennaio contro il Bologna, oppure il 12 gennaio con la Spal. Difficile che rientri nel 2019: in caso di un recupero lampo, al massimo si potrebbe rivedere con la Roma il 20 dicembre nell’ultima sfida dell’anno solare.

Di
Marco Zanini