Ribery: “Felice a Firenze, aiuto i giovani a lavorare e vincere. Chiesa-Castrovilli…”

Luca Toni intervista l’ex compagno francese, tra ricordi e il presente della Fiorentina. Franck: “I tifosi mi danno motivazioni”.

Bella intervista di Luca Toni a Franck Ribery su Dazn. I due ex compagni si sono incontrati di nuovo a Firenze. Tra ricordi e Fiorentina del presente: “Sono molto contento che tu abbia scelto la Fiorentina, sono contento che un campione come te sia qua. Ma sono un po’ geloso: quando sono arrivato io non c’era nessuno allo stadio (ride, ndr)”, dice Toni. “Per me un momento speciale: quando sono arrivato a Firenze non sapevo che i tifosi sarebbero venuti all’aeroporto e allo stadio, mi hanno dato subito una motivazione per far bene per loro. Sono molto felice di essere alla Fiorentina”, risponde Ribery.

MONDIALE. Toni poi si sofferma sulla finale Mondiale del 2006, in cui era in campo contro Ribery: “E’ stata una bella finale, una competizione magnifica. Ho giocato con grandi campioni. Però non abbiamo vinto”, dice il francese.

ASSIST. Ribery parla della capacità di fare assist: “Quando puoi fare una cosa che rende contento qualcuno, io sono contento. Anche nella vita normale. Sono così per mentalità. Quando passi la palla e il compagno fa gol, sono contento. Anche quando segno sono contento, certo”.

BAYERN. Toni ricorda i tempi del Bayern, con la presentazione insieme a Ribery. Dice il francese: “E’ stato importante per noi e per il Bayern. Abbiamo vinto il campionato, la coppa, la supercoppa. Quasi 13 anni a Monaco. Il tempo va veloce. Tre anni insieme, è stato incredibile”. Toni: “Giocavamo al Bayern, in un grande club ma non ci mancava quella voglia di allegria. Ma quando c’era da andare in battaglia, la facevamo. Anche se poi ci vedevamo e scherzavamo anche fuori dal campo”.

ALLENATORI. Qual è l’allenatore che è ti rimasto più dentro?, chiede Toni a Ribery: “Heynckes è stato molto importante per me, come uomo, come si relaziona con i giocatori. È sempre vero. Un allenatore deve sentire la squadra. Senza l’educatore, come fai? Non è facile anche per l’allenatore, ma mi piacciono le persone che sono vere”.

PALLONE D’ORO MANCATO. “Ho già parlato di questa storia, è stato un momento molto difficile per me. Quando vinci tutto, hai fatto il massimo che dovevi fare. Anche con la Nazionale ero stato decisivo. Che dovevo fare di più per vincere il Pallone d’Oro?”.

CHIESA E CASTROVILLI. “Sono due giovani che hanno tante qualità. Mi piace che quando voglio parlare con loro, mi ascoltano subito. È importante avere una guida, anche per il futuro. Chi il più forte? Sono diversi, mi piacciono. Dedica di Castrovilli a Sassuolo? Prima della partita ero con lui e gli dicevo che avrebbe segnato. Lui ha mimato il 7, è stato un gesto importante”.

TIFOSI. “Sono felice qui a Firenze, la gente mi vuole bene. È incredibile. I tifosi vivono per il calcio. Con il cuore. Io sono così, la mia mentalità è questa. In allenamento o in partita, io voglio vincere. Sempre. Anche per i tifosi. È un club che merita di vivere un momento speciale”.

RITIRO. “Quando smetti?”, chiede Toni. “Io ho smesso a 39 anni, un campione smette quando non ha più voglia di andare in campo”. Risponde Ribery: “Non ora, mi sento ancora bene, in forma e voglio aiutare una squadra come la Fiorentina. Il problema sarà quando il corpo non funzionerà. Quando c’è la partita, l’allenamento, sono contento e mi piace. Il giorno in cui non ci sarà più questo… Io ho fame, questa mentalità, motivato per l’allenamento. Se perdiamo la partitella sono arrabbiato, sono così. Mi piace una squadra così, tanti giovani che devono capire la mentalità, posso trasmettere la parola vittoria, il lavoro. Abbiamo fatto una partita incredibile a Milano, vinto 3-1. Ci si diverte qui, va bene. Ma il giorno dopo devi pensare alla partita dopo. Questo bisogna capire. Hanno esultato fino a lunedì, martedì, mercoledì… Poi basta, finito”.

FUTURO? “Ho un contratto di due anni, sto bene, la mia famiglia sta bene, i tifosi sono felici. E se continua così va bene qui”.