Rassegna Stampa

Restyling Franchi: avanti secondo il cronoprogramma. Ma Commisso non mette soldi senza controllo

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Nella sua lunga conferenza stampa il presidente della Fiorentina ha parlato anche del restyling dello stadio ‘Artemio Franchi’

Va al sodo, Commisso. «Se mi piace il nuovo stadio? Basta che lo facciano». Sempre con la risposta pronta, d’un’ironia tagliente. Ripete che «i soldi non sono un problema», una delle sue frasi simbolo. Ma che i suoi non li tira fuori per progetti in cui lui non abbia il controllo. In quel caso, «non ci metto un penny, i miei soldi se li possono scordare». Per fortuna sul restyling del Franchi i soldi sono in cassaforte. Scrive La Nazione.

I 157 milioni, rincari delle materie prime permettendo, 97 finanziati dal ministero della Cultura con il Pnrr e 60 dal ministero degli Interni con i fondi del Pon Metro (per le aree metropolitane). «Non sono particolarmente preoccupato per l’aumento dei prezzi delle materie prime – dice il sindaco Dario Nardella – I 157 milioni di euro saranno sufficienti e il premier Draghi mi ha rassicurato sulla copertura di eventuali rincari». Il governo è in uscita, speriamo bene.

Il presidente della Fiorentina è preoccupato per i tempi di realizzazione e per la burocrazia

Vizi italiani su cui ritorna spesso nei suoi discorsi. Cita la gru che da vent’anni svetta sul cantiere dei Grandi Uffizi. E fa il paragone con gli Stati Uniti dove per costruire il quartier generale di Mediacom hanno impiegati 22 mesi di lavori con doppi e tripli turni. «Tra una settimana e mezzo abbiamo già fissato l’appuntamento con Arup per visionare il progetto», dice Rocco Commisso. In quell’occasione ci sarà anche il sindaco Dario Nardella. Tra i due – che ieri mattina si sono incontrati – il cielo è sereno. «Non ho niente contro il Comune, non ho mai fatto critiche – dice il presidente – Ma io non sono in politica. Se vogliono i soldi di Rocco sappiano che non li do se non ho il controllo». Dunque gli step. Nardella è tranquillo.

Tutto sta procedendo come da cronoprogramma

I prossimi principali passi prevedono che la prossima settimana venga assegnato il contratto al Gruppo Arup per il progetto definitivo. Che dovrà essere consegnato a gennaio (tempi strettissimi). Mentre 14 settembre scadranno i termini della conferenza dei servizi sul piano di rigenerazione dell’area del Campo di Marte esterna al Franchi.

Proprio su quell’area, la Fiorentina dovrà prendere decisioni per definire se la società è interessata a partecipare all’avviso pubblico. Che prevede l’affidamento a un privato del progetto e tramite un project financing o una concessione di suolo pubblico per valorizzazione dell’area. Servirà un investimento da 70 milioni di euro. «Capiremo meglio nella riunione fissata con Arup come si compone il progetto: quanti ristoranti ci sono nell’area commerciale rispetto agli spazi espositivi o altro», dice il direttore generale del club viola, Joe Barone.

In quell’incontro la Fiorentina farà le sue richieste, spiega Commisso. Naturalmente per la decisione di investire su quell’area influirà molto la capacità di fare profitti. La società deve aumentare i ricavi. Nello studio commissionato dalla Fiorentina a Deloitte nel settembre 2020, per un’analisi dell’impatto economico di un nuovo Franchi con 50mila metri di nuove funzioni (tra le quali il commerciale), i ricavi dagli affitti degli spazi avrebbero fruttato solo il 4% degli introiti totali. Nel nuovo progetto di rigenerazione gli spazi sono 15mila. Cosa importante: nell’incontro con Arup si capirà se la Fiorentina dovrà uscire dal Franchi per i lavori e per quanto tempo.

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