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Repubblica: rinnovo Vlahovic, servirà soprattutto una Fiorentina da Europa

Vlahovic

Al di là dei soldi, servirà una vera programmazione per tenere Dusan. Eysseric è l’altro uomo copertina: la mano di Prandelli sul rilancio di entrambi

Facce di un sabato felice. Quella di Dusan, tanto per cominciare, il ragazzo della tripletta e di un gol che ci ha fatto saltare sul divano e urlare come non accadeva da tempo. Dal giorno in cui mise sul dischetto il pallone per un rigore pesante era facile capire che il carattere era quello giusto. E non solo quello. Adesso si parlerà di lui, del suo futuro, di offerte fantasmagoriche e di un rinnovo contrattuale che costringerà la Fiorentina a fare una scelta degna di questo nome. Conteranno i soldi, certo. Ma non solo. Conterà, soprattutto, una programmazione forte per riportare la Fiorentina in Europa. Così scrive La Repubblica.

E POI C’E’ EYSSERIC. Fuori da quella fatichi ad esistere e nessun giocatore di valore vuole vivere nell’ombra di una classifica mediocre. Il rinnovo di Vlahovic dovrà rappresentare il primo passo di una nuova era. E non c’è altro da dire. Poi c’è la faccia sorridente di Valentin Eysseric, uno che ci ha messo una vita per trovare un istante di intensa felicità. Fa sorridere come da anni di niente si passi a diventare improvvisamente uomo copertina per un’ottima partita e un colpo di classe che ti spinge tra le braccia dei tifosi. I giudizi su un giocatore vanno sempre messi insieme con pazienza e non sull’onda di una partita perfetta. Detto questo, quando vedi un ragazzo ritrovare all’improvviso se stesso puoi solo battere le mani. Il calcio è anche questo. E siccome parliamo di un professionista che non ha mai fatto polemiche o creato problemi al gruppo, i complimenti sono doverosi. Sul resto si vedrà.

LA MANO DI PRANDELLI. Sia Vlahovic che Eysseric sono due giocatori su cui Prandelli ha lavorato con testardaggine. Il primo era l’unico centravanti, era giovane ma talentuoso. Un bravo allenatore è quello che valorizza ciò che ha a disposizione. È stato un lavoro non facile, un po’ perché un centravanti ha bisogno di imparare trucchi e movimenti, quindi di fare esperienza, un po’ perché quando sei troppo solo diventa tutto frustrante. La presenza di Ribery in questo senso è stata fondamentale. Su Eysseric Prandelli ha lavorato rimettendo in moto l’autostima del francese. Lo ha fatto perché questo è il suo mestiere, e anche perché non c’erano alternative.

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